La rinuncia del presidente francese, che non si ripresenterà per un secondo mandato, rilancia le trattative per le primarie della sinistra.

hollandeDopo l’annuncio della rinuncia di François Hollande, tutti guardano a Manuel Valls, il suo primo ministro, che da settimane manifesta l’intenzione di presentarsi alle primarie della sinistra qualora Hollande non si presentasse.

Manuel Valls cercherà adesso di non bruciare le tappe e di prendere il tempo necessario per presentarsi nelle migliori condizioni, senza dare l’impressione di avere fretta. Per il momento, il primo ministro non porta cambiamenti nei suoi impegni. Oggi è a Nancy, insieme a Najat Vallaud-Belkacem e Marisol Touraine. Due nomi che il primo ministro potrebbe trovarsi di fronte alle primarie.
Vallaud-Belkacem, ministro dell’educazione nazionale, non ha mai fatto mistero delle sue intenzioni, qualora Hollande non si fosse ripresentato. Quanto a Touraine, da mesi spiega a tutti quelli che vogliono ascoltarla i benefici della sua politica, nell’ambito della sanità e degli affari sociali.

Valls dovrà dunque fare attenzione alle ambizioni che si manifestano ai piani inferiori. Nella corsa potrebbe entrare anche il ministro dell’ambiente, Ségolène Royal, che già aveva provato a entrare all’Eliseo nel 2007. Altri immaginano di opporre all’austero François Fillon, il candidato eletto dalla destra, l’altrettanto severo ministro dell’interno, Bernard Cazeneuve. Vi sarebbero poi l’ex ministro dell’economia Arnaud Montebourg, il deputato delle Yvelines Benoît Hamon, la senatrice di Parigi Marie-Noëlle Lienemann o ancora Gérard Filoche. Una linea di partenza affollata. La lista finale dei candidati alle primarie verrà comunicata entro il 15 dicembre.

La difficoltà per Manuel Valls sta nel fatto che la benedizione di François Hollande gli darebbe una legittimità maggiore rispetto agli altri candidati. Allo stesso tempo, però, ricorderebbe anche la sua immensa responsabilità nel bilancio (disastroso) dei cinque anni di Hollande alla presidenza.