Qualche giorno fa assicurava che non lo avrebbe fatto, perchè lui “ha il senso dello Stato”. Adesso invece lo ha fatto. Il primo ministro francese Manuel Valls rassegna le dimissioni e si candida alle primarie della sinistra, in vista delle elezioni presidenziali del prossimo anno.

Valls dovrà riuscire a ricompattare una sinistra più che mai divisa e a far dimenticare che è all’origine di gran parte della politica disastrosa del presidente François Hollande.

Il quotidiano britannico The Guardian ricorda come il linguaggio diretto di Manuel Valls non sia sempre stato facile da gestire : “Le posizioni dure di Valls su immigrati e sicurezza gli sono valse l’allontanamento di diverse personalità socialiste, che lo considerano troppo a destra.
Valls si è spinto sino a suggerire che il velo islamico venga proibito nelle università, sostenendo che la maggior parte dei francesi pensa che l’Islam sia incompatibile con i valori della Francia. Con le sue dichiarazioni controverse, si è anche fatto una reputazione di provocatore, obbligando spesso il presidente Hollande, o i responsabili del partito, a farlo rientrare nei ranghi.”

Il giornale The Times fa notare come Valls abbia annunciato la sua candidatura con un discorso aggregativo : “Tendendo la mano alla sinistra del partito e ai promotori di una certa ortodossia socialista, Valls si è iscritto come un membro fedele della squadra, che conta sulla sua immagine di primo ministro per unificare il partito e attirare gli elettori contrariati dal manifesto liberale di François Fillon e dal populismo anti-immigrazione di Marine Le Pen.”

Il quotidiano americano Wall Street Journal scrive : “Prima di tutto, Manuel Valls dovrà uscire vincente dalle primarie della sinistra. E’ un personaggio poco popolare per l’ala sinistra del partito, soprattutto da quando ha sostenuto il progetto di legge sulla perdita del diritto di nazionalità, che François Hollande finirà per abbandonare, vista la resistenza molto dura dei propri ranghi.”

Il New York Times ritiene che “Manuel Valls ha chiaramente messo il suo discorso di candidatura sotto il segno della riunificazione, della coesione, dell’unità, della riconciliazione.
Primo ministro di François Hollande per due anni, Valls dovrà anche combattere le forze anti-establishment che hanno mostrato la loro potenza politica altrove in Europa e negli Stati Uniti.
Valls cerca anche di avere una statura di capo di Stato che vuole una Francia indipendente, inflessibile per quanto riguarda i valori, di fronte alla Cina di Xi Jinping, alla Russia di Vladimir Putin, agli Stati Uniti di Donald Trump e alla Turchia di Recep Erdogan.”