Giovedì 15 dicembre, un consigliere della Casa Bianca ha indicato il presidente russo Vladimir Putin come diretto responsabile dell’ingerenza russa nelle elezioni presidenziali statunitensi. Sarebbe Putin il responsabile degli attacchi informatici che hanno perturbato la campagna presidenziale, portando alla vittoria il repubblicano (e scomodo) Donald Trump.

Questa è anche la convinzione del presidente Barack Obama : “E’ chiaro che dobbiamo agire, se un governo straniero cerca di sporcare l’integrità delle nostre elezioni. Lo faremo, nel momento che riterremo opportuno. Alcune rappresaglie saranno esplicite e pubbliche, altre forse non lo saranno.”
Parole che lasciano perplessi i commentatori politici, che osservano come Obama abbia pochissimo tempo per organizzare e attuare queste rappresaglie, dato che sicuramente il presidente eletto Trump non le eseguirà.
Oppure, Obama ha già pronto da tempo un pacchetto di rappresaglie contro la Russia e aspettava solo il momento per attuarle. Non mancano infatti voci secondo cui la cosiddetta ingerenza russa nelle elezioni americane sarebbe stata una messinscena organizzata dal governo di Washington.

Barack Obama ha ordinato che un rapporto completo sugli attacchi informatici gli venga consegnato prima del 20 gennaio, data della sua partenza dalla Casa Bianca. “Non penso che attacchi informatici di simile portata siano organizzati all’interno del governo russo senza che il presidente Putin ne sia al corrente – aveva commentato in precedenza Ben Rhodes, uno dei consiglieri di Obama – Tutto quanto sappiamo su come funziona la Russia e sul modo in cui Putin controlla il suo governo, fa pensare che questo attacco informatico abbia responsabili ai livelli più alti del Cremlino.”

In un rapporto della settimana scorsa, la CIA aveva concluso che la Russia è intervenuta, attraverso cyber attacchi, nella campagna elettorale statunitense, allo scopo di favorire l’elezione del candidato repubblicano Donald Trump. Conclusioni respinte dal presidente eletto e dal governo russo.