Dylann Roof, il giovane di 22 anni che nel 2015 aveva ucciso nove persone in una chiesa di Charleston, nella Carolina del Sud, potrebbe essere condannato alla pena capitale.

La giuria di un tribunale federale ha considerato Roof colpevole di 33 capi d’accusa, dopo la strage commessa nella chiesa di Charleston, una chiesa frequentata da persone di colore. La condanna verrà resa nota a inizio gennaio e Roof rischia la pena di morte.

Malgrado la gravità del crimine commesso, molte voci chiedono che il ragazzo non sia giustiziato. Un sondaggio realizzato dall’università della Carolina del Sud indica che il 65 % delle persone di colore interrogate vorrebbe che Roof venga condannato all’ergastolo. Chi invece è favorevole alla pena capitale, argomenta che mantenere il giovane in prigione a vita, costerebbe molti soldi allo Stato, e dunque ai contribuenti.

charleston

Il massacro risale al 17 aprile 2015. Dylann Roof si era presentato alla Emanuel African Methodist Episcopal Church di Charleston, dicendo di voler partecipare a una seduta di studio della Bibbia. Dopo qualche minuto aveva aperto il fuoco sui fedeli riuniti in preghiera, uccidendo sei donne e tre uomini.

Su Internet, Dylann Roof non aveva mai fatto mistero della sua convinzione della supremazia della razza bianca. In decine di foto appariva accanto alla bandiera americana in fiamme o accanto al vessillo confederato, emblema storico degli americani che considerano i bianchi superiori ai neri.