Anis Amri, il giovane tunisino sospettato di essere l’autore dell’attacco al mercato di Natale di Berlino, era arrivato in Germania nel 2015, con lo statuto di migrante-rifugiato-richiedente l’asilo. Era stato da subito reperito come estremista islamico.

Nelle prime ore di martedì 22 dicembre, la polizia ha diramato la sua foto, mettendo in guardia la popolazione : si tratta di un soggetto armato e molto pericoloso. Dopo l’attentato di lunedì sera, che ha fatto 12 morti e decine di feriti, Amri si è dato alla fuga.
La certezza del suo coinvolgimento si basa su un unico elemento : nel camion è stato ritrovato un suo documento d’identità. Come accade negli attentati attribuiti ai fedeli dello Stato islamico, la carta d’identità o il passaporto degli attentatori vengono sempre ritrovati sul luogo del delitto. Sempre.

Anis Amri, 23 anni, era arrivato in Germania nel 2015, poco prima della grande ondata migratoria e da subito la polizia lo ha sospettato di attività connesse ai gruppi salafisti. Considerato “elemento pericoloso”, Amri era stato segnalato al centro tedesco di lotta al terrorismo. Dal mese di marzo era al centro di un’indagine della procura di Berlino per “preparazione di un atto criminale rappresentante un pericolo per lo Stato”. In pratica, era sospettato di preparare un furto d’armi di ampia portata, che sarebbero servite a commettere un attentato.

Malgrado i numerosi indizi a suo carico, la polizia non era però mai riuscita a confermare i sospetti. Alla fine, il suo dossier era stato archiviato e la sorveglianza era stata interrotta.

Il giovane aveva passato il tempo spostandosi in vari paesi. Di recente era stato arrestato a Berlino con l’accusa di preparare un attentato, ma in mancanza di prove era stato rilasciato. Aveva anche attirato l’attenzione della polizia per un traffico di droga.

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