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casa-biancaTutte le mattine, quando faceva colazione nel suo letto alla Casa Bianca, Calvin Coolidge, 30. presidente degli Stati Uniti, voleva dei massaggi in testa con la vaselina.

Presidente dal 1801 al 1809, Thomas Jefferson combatteva il raffreddore stando con i piedi a mollo in acqua fredda. Jimmy Carter ha pubblicamente dichiarato di aver visto un Ufo prima di accedere alle elezioni presidenziali.

Se la personalità di Donald Trump preoccupa chi è convinto che il miliardario non possa fare il presidente, la storia degli Stati Uniti prova che la Casa Bianca ha avuto inquilini particolari ben prima di lui.

E’ sicuramente pertinente interrogarsi sulla presidenza di Trump, che inizia con il sospetto di conflitti d’interessi e di ingerenza da parte della Russia nel processo elettorale, ma attaccare l’individuo è meno giustificato. Il suo comportamento considerato irresponsabile e pazzo, è in linea con quello dei suoi predecessori.

Proveniente dal mondo degli affari, appassionato di telereality, dipendente da Twitter, che usa per insultare abbondantemente i suoi detrattori, il nuovo presidente americano lascia perplessi, ma anche Ronald Reagan (in carica dal 1981 al 1989 e presidente con la più alta quota di popolarità da decenni) era stato considerato non idoneo, a causa delle sue poche conoscenze di politica e della sua carriera di attore.

Nemmeno Richard Nixon (presidente dal 1969 al 1974) aveva sempre rispettato il protocollo in materia di comunicazione. In piena guerra del Vietnam, aveva risposto a uno studente che aveva alzato il dito medio davanti a lui, facendogli lo stesso gesto. Poi, divertito, aveva detto “Nessuno gli crederà, quando andrà in giro a raccontarlo!”

Trasferendosi alla Casa Bianca, ogni presidente impone il proprio stile. Ex sarto, Andrew Johnson (presidente dal 1865 al 1869) aveva continuato a confezionarsi i vestiti, anche dopo essere stato eletto presidente.

Donald Trump è stato criticato per il suo comportamento da molestatore nei confronti delle donne, ma in questo non si differenzia molto dai suoi predecessori. Prima di Bill Clinton e Monika Lewinsky, prima di John Fitzgerald Kennedy e Marylin Monroe, c’era il presidente Warren G. Harding (morto nel corso del suo primo mandato, nel 1923) che non esitava a chiudersi negli sgabuzzini della Casa Bianca in compagnia delle sue conquiste. In una conferenza stampa, Harding aveva parlato della sua dipendenza sessuale dicendo : “Per fortuna non sono una donna, altrimenti sarei continuamente incinta. Non so dire no al sesso.”

La Trump Tower, lo steak Trump, il profumo Trump, il gioco di società Trump, l’impero immobiliare Trump, i casinò Trump… l’amore del nuovo presidente per la propria immagine è smisurato. Ma anche in questo, Trump ha degni predecessori.

La megalomania dei presidenti americani è talmente nota, che nel 2013 un team di psicologi ha stilato una classifica dei presidenti in funzione della gravità dei loro disturbi narcisisti. Al primo posto figura Lyndon Johnson (presidente dal 1963 al 1969), il presidente che chiamava “Jumbo” il suo pene e che amava metterlo in mostra (o perlomeno parlarne) a ogni occasione.

Trump fakeDonald Trump è pazzo ? Diversi presidenti americani sono stati definiti perlomeno “eccentrici”. Ad esempio Herbert Hoover (presidente dal 1929 al 1933) che teneva due alligatori nella Casa Bianca, come animali da compagnia. Sempre alla Casa Bianca, il suo predecessore, Calvin Coolidge, teneva due leoni, un procione e l’ippopotamo Billy.

Donald Trump incita alla violenza ? Anche i suoi predecessori lo hanno fatto. Inoltre, Trump si limita a minacciare di prendere questo o quello a pugni, ma in realtà non picchia nessuno. A differenza di altri. Sul ring, Abraham Lincoln seminava il terrore. In 300 combattimenti era stato sconfitto solo una volta.

Andrew Jackson (presidente dal 1829 al 1837) non si batteva per lo sport, ma per difendere l’onore della moglie. Era uscito indenne da un centinaio di duelli. Nel 1813 era stato ferito da una pallottola durante una rissa in un bar. A sparare era stato un senatore del Mississipi.