GianMatteo Ferrari, Vicepresidente dell’Associazione Lombardia Russia, intervistato da Ticinolive, commenta la scelta della fondazione olandese del concorso fotografico giornalistico mondiale World Press Photo edizione 2017, di giudicare vincitrice la fotografia che ritrae il terrorista islamico turco appena dopo aver freddato l’ambasciatore russo Andrej Karlov, lo scorso dicembre ad Ankara.
Dott. Ferrari, come giudica la scelta di assegnare il premio alla fotografia dell’attentato all’ambasciatore russo?
Cosa posso dire. Siamo al limite della follia. È senz’altro l’ennesima provocazione contro la Russia. È una foto al limite della moralità e potrebbe addirittura ispirare altri folli a commettere lo stesso gesto visto la “notorietà” data a questo terrorista.
Per altro mi piacerebbe capire chi ha accettato che una foto simile facesse parte del concorso e chi l’ha votata cosa aveva in testa?
Quasi a voler giustificare quell’omicidio.
Ritiene che questa visione russofobica appartenga globalmente al mondo occidentale?
C’è decisamente qualcosa di “malato” nella nostra società che fa vincere una foto simile e che rende l’odio nei confronti della Russia un qualcosa di cui andare fiero e farsi vanto. Sono assolutamente schifato e disgustato.
Si dice che la fotografia sia specchio della società…
Questa società è malata perché invece di commemorare le vittime si santificano i terroristi.
Intervista a cura di Chantal Fantuzzi
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