Assegno il pensiero del giorno all’on. Natalia Ferrara, che ha scritto un bell’articolo per LiberaTV.

“Della recente e molto preoccupante vicenda sui casi di corruzione in materia di rilascio di permessi si parlerà ancora a lungo e, per quanto noto al momento, mi preme evidenziare tre aspetti. Per prima cosa, mi ha colpito la blanda reazione degli altri partiti, dichiarazioni e atti parlamentari contenuti, con il giusto intento di voler innanzitutto fare chiarezza.

Non oso pensare come si sarebbe comportata la Lega se, poniamo, la ruberia fosse avvenuta al DFE, al DSS o al DECS. Commentando il caso, mi ha poi fortemente colpito la pochezza degli argomenti del Consigliere di Stato Gobbi e la sua superficialità nell’accusare le origini più che le persone.”

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Circa la BLANDA reazione degli altri partiti mi sono fatta un’idea. Semplicemente aspettano che le cose “maturino” (ed è ciò che sta avvenendo). Al momento buono non mancheranno di mordere.

La posizione del ministro Gobbi è indiscutibilmente difficile: sia oggettivamente, sia – ancor più – psicologicamente, poiché il disastro è avvenuto proprio nell’Ufficio-simbolo. Proprio là dove la Lega dovrebbe essere perfetta e inflessibile, per non dire eroica. Un grosso, un grossissimo guaio.

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E giungo così all’ultimo aspetto che vorrei sottolineare. Gobbi ci tiene a far sapere ai suoi elettori che i disonesti non li ha assunti lui, ma chi lo ha preceduto. Mi preoccupa un Ministro che dà la colpa alla nazionalità degli imputati o a precedenti governanti. Il Consigliere di Stato è chiamato a spiegare come è stato possibile quanto accaduto e, soprattutto, cosa intenda fare per mettere al sicuro dalla corruzione l’integrità e la credibilità delle istituzioni. Un primo passo sarebbe quello di assumersi le proprie responsabilità, invece di addossarle a pregiudizi e passanti.

Natalia Ferrara, granconsigliera PLR