Quando di parla di Carnevale in Italia, la cosa che colpisce, è lo sguardo dei suoi protagonisti in una sorta di “carnevale spontaneo” anche nei più famosi e strutturati. Tantissimi ragazzi e ragazze, padri e madri di famiglia ed organizzatori che con un’entusiasmo unico, spesso fatto di puro volontariato, rendono possibile il magico spettacolo delle sfilate e dei carri. Di sicuro, è quello che accade in Lombardia, alle porte della Svizzera con il carnevale Cremasco, anche chiamato Carnevale della Lombardia, nato dai cugini veneziani , che dominarono la zona dal 1449,  come corteo spontaneo mascherato solo nell’anno 1493 ma con carri e bambini vestiti da” fantasie” e che si propone, indubbiamente, ancora nello stesso modo, ai giorni nostri e per questo, dato anche la vicinanza, degno di una visita. Come il carnevale di Venezia quindi, eccola festa del popolo, tra scherzo e follia, tra lecito ed illecito disinibito quanto basta, ma soprattutto, spontaneo come nella più tipica tradizione padana. Una festa che è danza, musica ed ebrezza per il popolo e con il popolo.

Anche se fu solo nel 1955 che, grazie all’interessamento di televisioni e giornali e commercianti locali, il Carnevale Cremasco tornò in auge con la creazione di una maschera tipica locale attraverso un concorso,  dopo molti anni di buio, quindi, fu proprio la vincita di Paolo Risari con la maschera tipica del Gaget a fare la differenza per il carnevale i Crema. Un campagnolo fortunato che entra in città dalla porta Serio,a rispolverare la voglia di un’intera città a votarsi al divertimento organizzando carri, sfilate e mascherate di gruppo a terra dando vita ad una vera e propria zona adibita ai capannoni per la loro costruzione. Con la creazione della maschera di Geget, meglio detto “dal Gaget col so Uchet” ovvero il contadinotto vestito a festa e con sotto il braccio un’oca e la “curbela” ovvero il bastone, la voglia di testimoniare le proprie tradizioni diventa funzionale anche per una sana voglia di divertirsi a carnevale per tutta la città di Crema.Il temi dei carri  quindi,creati in un capannone ad hoc ancora adesso, più che la satira, ha per oggetto e soggetto i propri concittadini e la tradizione del proprio territorio e diventa quindi protagonista la voglia di divertirsi di una intera città, testimoniando tradizioni, cultura e gastronomia aperta però al turismo. Un trionfo quindi, anche per il turismo, in modo particolare, delle zone limitrofe. Anche quest’anno dunque, sfileranno per questo carnevale 2017 da domenica 12 Febbraio sino al 5 Marzo, carri e ragazzi che saranno sia nell’Antica Roma (con le sue rovine) sia votati  alla parodia del mondo della lirica e del burlesque, senza dimenticare il balletto della regina di inghilterra e le sue guardie, il gruppo delle majorette e gruppi etnici. Uno spettacolo unico, fatto di volontariato e tanta tanta passione con sullo sfondo una città, Crema, ricca di storia e un comune italiano unico rpronto ad accogliere i turisti con musica, maschere ed allegria. Da segnalare il successo quest’anno, grazie all’interessamento del Comitato Carnevale Cremasco in collaborazione con l’orchestra dei Fiati di Crema, diretta da Davide Perazzini ed altri soggetti, il Gran Concerto di Carnevale, patrocinato anche dalla Regione Lombardia al Teatro San Domenico di Crema.  Il dissacrante mondo del carnevale, di quel mondo alla rovescia dove tutto è possibile e dove la differenza, la fa, come sempre, il divertimento, anche a teatro.

Cristina T. Chiochia