Non ha alcuna intenzione di arrendersi il candidato francese Francois Fillon, al centro di uno scandalo giudiziario. “Nessuno può impedirmi di candidarmi, non il partito, non ex candidati delle primarie, non dei presidenti di regione” ha dichiarato ieri durante la diretta di un Tg. Una grande folla si è riunita a Parigi per sostenere il candidato repubblicano; tuttavia come riportano alcuni media, non grande quanto sostengono gli organizzatori: i presunti 200 mila contro i reali 40 mila partecipanti.

“Ho commesso il primo errore chiedendo a mia moglie di lavorare per me perché conosceva il territorio, perché era comodo. Non avrei dovuto farlo. E ho commesso il secondo errore esitando sul modo di parlarne, di parlarvene, di parlarne ai francesi” ha ammesso Fillon aggiungendo però che se fosse costretto a ritirarsi dalle elezioni questa “sarebbe falsata”.

I presenti l’hanno senz’altro rassicurato con slogan come “Fillon, resisti! La Francia ha bisogno di te” e così ha fatto anche la moglie Penelope che dopo 40 giorni di silenzio l’ha esortato ad andare avanti. Come riporta il Giornale tuttavia “mentre Fillon si godeva il bagno di folla al Trocadero, a Place de la République andava in scena la contro manifestazione in sostegno della giustizia, un rassemblement di fatto anti-Fillon. Centinaia di persone con pentole e slogan per lo “Stop alla corruzione””.

L’Unità riporta i seguenti dati relativi ai sondaggi: “Kantar Sofres OnePoint, il candidato della destra raccoglierebbe appena il 17% delle intenzioni di voto al primo turno delle presidenziali. Francois Fillon scende al 17%. Ormai anche Benoit Hamon, candidato socialista finora fuori dai giochi per il ballottaggio, è a un solo punto. Il leader di En Marche!, Emmanuel Macron, è al 25% a un punto da Marine Le Pen (26%)”.

Nonostante il presunto sostituto di Fillon Alain Juppé, che doveva subentrare dopo il “Penelopegate”, abbia definitivamente messo a tacere le voci ripetendo più volte “non sono candidato alla presidenza della Repubblica”, Sarkozy è intervenuto esortando Fillon e Juppé ad incontrarsi “per trovare una via d’uscita degna e credibile a una situazione che non è più sostenibile”.