Il negato atterraggio del volo che avrebbe dovuto portare il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu in Olanda ha avuto delle ripercussioni sui rapporti tra i due paesi. Cavusoglu era intenzionato a partecipare ad un comizio pro-Erdogan ma l’Olanda, così come l’Austria e la Germania ha vietato l’iniziativa per motivi di sicurezza. Il presidente turco  ha riservato all’Olanda la stessa reazione già manifestata al rifiuto dei tedeschi, definendo gli olandesi “residui del nazismo e fascisti” per poi aggiungere: “Potete vietare al nostro ministro degli Esteri di volare. Vedremo come faranno i voli dall’Olanda ad atterrare in Turchia”. Ha poi però tenuto a precisare che le sue parole si riferivano unicamente ai diplomatici e non ai viaggi dei cittadini.

“Con il paragone del nazismo il limite è stato ampiamente superato” ha risposto Mark Rutte, il premier olandese; mentre il governo dell’Aia ha diffuso il seguente comunicato stampa: “Le autorità turche avevano minacciato pubblicamente con sanzioni. Era impossibile la ricerca di una soluzione ragionevole. Per questo l’Olanda ha negato il permesso di atterraggio. Il Governo olandese non ha obiezioni a incontri nel nostro Paese per informare sui temi del referendum, ma questo non deve contribuire ad alimentare tensioni nella nostra società. Chi vuole organizzare incontri deve aderire alle istruzioni delle autorità competenti, in modo che l’ordine pubblico e la sicurezza possano essere garantiti”.