Emmanuel Macron

Lunedì 20 marzo i cinque principali candidati alle elezioni presidenziali francesi si sono confrontati in un dibattito televisivo durato ben tre ore. François Fillon, Benoît Hamon, Marine Le Pen, Emmanuel Macron e Jean-Luc Mélenchon hanno parlato tanto ma secondo Le Monde non è detto che “i francesi ci vedano più chiaro in questa campagna piena di colpi di scena”. Di certo i sondaggi sembrano parlare chiaro: il giovane leader del movimento “En Marche!” è riuscito a convincere il 29% degli spettatori, seguito dal leader della sinistra Jean-Luc Mélenchon che ha conquistato il 20%, seguono Marie Le Pen e Francois Fillon entrambi con il 19%. Per ultimo, con l’11% di preferenze il socialista Benoit Hamon.

Molti temi sono stati toccati durante il dibattito: Macron è stato attaccato sul fronte dei finanziamenti del suo partito che lui però dichiara essere trasparenti e pubblici mentre Le Pen si è concentrata sui temi dell’immigrazione, della sicurezza, della laicità e della disoccupazione. I concorrenti sono stati inoltre chiamati ad illustrare i loro programmi e a confrontarli.

Secondo il Fatto Quotidiano: “Il previsto schema “tutti contro Macron”, candidati dei partiti tradizionali che si vedono scavalcati dal giovane leader del movimento “En Marche!”, si è puntualmente verificato. La crescita di Macron nei sondaggi, oltre ogni rosea previsione, ha accentuato questa tendenza. Tutte le inchieste lo danno pari o addirittura davanti a Le Pen al primo turno, con Fillon staccato di 10 lunghezze e gli altri a seguire. Il candidato dei Républicains, travolto dalle inchieste, è apparso il meno battagliero e meno incisivo dei cinque”.

Il dibattito di ieri sera è stato solo il primo, ne seguiranno altri due e poi i faccia a faccia in vista del ballottaggio.