dal portale www.blognews24ore.com

Non tutti credevano che giunto alla Casa Bianca, Donald Trump avrebbe eseguito una svolta decisa della politica estera americana. Con l’attacco di venerdì scorso contro una base militare in Siria, sembra chiaro che nulla è cambiato rispetto alle precedenti amministrazioni.

Resta da sapere se Trump ha agito spontaneamente oppure se è stato messo sotto pressione dal suo entourage politico. Oggi, molti dei suoi sostenitori si trovano nella stessa situazione di coloro che avevano creduto in Barack Obama e che avevano votato per la sua elezione a presidente.

Prima dell’attacco di venerdì scorso, Trump veniva descritto come uno dei pochi politici, se non il solo, che stava facendo quello che, in campagna elettorale, aveva promesso di fare. Anche se non mancano le contraddizioni fra le dichiarazioni di Trump candidato e Trump presidente. Soprattutto per quanto riguarda i tassi, i valori della Borsa, i Clinton, la politica estera, ecc. C’è chi dirà che questo è il gioco della politica. Un gioco che Trump ha imparato molto in fretta, diventando un politico nel senso peggiore del termine.

Cosa diceva Trump sulla Siria prima della sua elezione?

Prima della sua elezione, Donald Trump giocava la carta dell’isolazionismo. probabilmente per sedurre un certo elettorato. Si è opposto a più riprese e con veemenza all’intervento americano in Siria. Ma oggi, dopo il presunto attacco con armi chimiche nella provincia siriana di Idlab, Trump pretende di avere cambiato opinione (in nome delle vittime innocenti, i bambini, …).

Non è la prima volta che in Siria i civili vengono attaccati con armi chimiche. C’era stato un attacco con il gas nell’agosto 2013, e si era rivelato essere un falso attacco. Ecco i tweet che Trump aveva postato per l’occasione :

“Prima di attaccare la Siria, il presidente deve ottenere l’approvazione del Congresso. Se non lo fa, sarebbe un grosso errore – Donald Trump, 31 agosto 2013

“Presidente Obama, non attacchi la Siria. Non vi sarebbe alcun vantaggio, solo inconvenienti. Tenete le munizioni per un altro giorno – Donald Trump, 7 settembre 2013

Nei giorni precedenti l’elezione, Donald Trump aveva attaccato anche Hillary Clinton accusandola di preparare una guerra contro la Siria, una pessima idea, secondo lui. Sul suo sito web aveva scritto “Abbiamo già speso 6’000 miliardi di dollari nelle guerre in Medio Oriente, allorchè il nostro paese era in una fase difficile. Hillary vuole iniziare una guerra contro la Siria, in opposizione alla Russia, che possiede armi nucleari, il che potrebbe causare la Terza guerra mondiale.”