Scrive Celeste Grossi Il 12 aprile, in un Tribunale svizzero il pubblico ministero ha chiesto la condanna di Lisa Bosia Mirra, deputata del Gran Consiglio del Canton Ticino, per avere facilitato l’immigrazione. Un’accusa assurda che certamente sarà rigettata nel dibattimento. Un’accusa che ferisce tutte e tutti i cittadini di Como che la scorsa estate hanno abbracciato le ragazze, i ragazzi, le bambine e i bambini, accampati sul prato della Stazione San Giovanni. Se fosse colpevole Lisa Bosia Mirra sarebbero colpevoli anche quelle donne e quegli uomini che, come lei, hanno cercato di dare sollievo alle sofferenze dei migranti accampati alla Stazione San Giovanni, che grazie a Firdaus, hanno mangiato per giorni, in attesa che la città, che si è tardivamente e colpevolmente scoperta di frontiera, si organizzasse.
Come Lisa Bosia Mirra siamo colpevoli perché come lei pensiamo che non possa esserci legalità se non c’è giustizia. Come Lisa Bosia Mirra siamo colpevoli perché crediamo che se una persona viene lesa nei sui diritti è tutta l’umanità che è attaccata e tutti e ciascuno devono intervenire per aiutarla.
Esprimiamo piena solidarietà all’esponente del Gran Consiglio ticinese che ancora ringraziamo per tutto ciò che ha fatto nella nostra città e per aver aiutato anche noi a restare umani. Ricordiamo che Lisa Bosia Mirra ha ricevuto assieme a Don Giusto della Valle, il premio svizzero “Alpes ouvertes”, «per aver fornito regolarmente pasti caldi ai rifugiati nel parco di Como con l’aiuto dei volontari della sua associazione Firdaus e aver documentato la cacciata dei profughi ed averli accompagnati alla frontiera italo-svizzera».
In questo momento in cui si attacca Lisa Bosia Mirra per contrastare chiunque lotti per i diritti umani, chiediamo al Sindaco del Comune di Como di far sentire forte la solidarietà della città e che venga riconosciuta a Lisa Bosia Mirra la cittadinanza onoraria di Como”.
(testo ripreso da Ticinolibero)