La telenovela sull’introduzione o meno della tassa sul sacco a Lugano dura da fin troppi anni. La città non ha certamente brillato per virtuosismo sul tema e in passato la politica non ha mai avuto la forza per risolvere questo nodo gordiano. Con la votazione del 21 maggio sussiste un’occasione unica per conformarsi alla legge superiore e al principio federale della causalità, secondo cui chi produce rifiuti (ed inquina per legge) deve pagarne i costi di smaltimento. Se venisse introdotta una tassa cantonale sul sacco questa “macchia” luganese potrebbe venire definitivamente cancellata. Una macchia che pesa come un macigno poiché siamo uno dei pochi Comuni ticinesi senza alcuna regolamentazione in materia e quindi in uno stato di flagrante illegalità.

Ciò che sembrava irrealizzabile a Lugano solo qualche anno fa, potrebbe finalmente concretizzarsi. Alla svolta ha contribuito una solida maggioranza leghista che appoggia la proposta del suo ministro a livello cantonale. Questo tema non è più un tabù e la ragione e la logica alla fine hanno avuto il sopravvento sull’emotività e sul populismo. Un’attesa assunzione di responsabilità poiché non si può sempre avere il piede in due scarpe e farsi belli a prescindere davanti alla popolazione.A Lugano il PLR ha sempre chiesto una soluzione del problema a livello cantonale. Ad esempio già nel 2011, con una presa di posizione ufficiale, il Gruppo in CC biasimava l’eccessiva frammentazione cantonale nella politica dei rifiuti (ogni Comune trova una soluzione differente) poiché anacronistica, poco chiara dal profilo legale e della parità di trattamento di tutti i cittadini.

La sensibilità ambientale oggigiorno è molto sviluppata e i dati dei vantaggi dell’introduzione della tassa sul sacco sono eloquenti. I Comuni che l’hanno introdotta hanno diminuito la produzione dei rifiuti solidi urbani (RSU) mediamente del 30% e rilevato un risparmio del 10% sui loro costi di gestione. All’opposto la quantità di rifiuti separati è invece aumentata del 20%. Questa misura modifica sostanzialmente l’approccio del cittadino sul tema, diminuisce la massa globale dei rifiuti solidi e promuove un comportamento maggiormente teso alla separazione e al riciclaggio. La cifre parlano da sole. La regolamentazione cantonale permetterà inoltre di evitare il “turismo dei rifiuti” verso i Comuni senza sacchi ufficiali come Lugano.

La città potrebbe poi aumentare le sue entrate di 6-9 milioni di franchi in un periodo di lenta stabilizzazione delle finanze. La discussione sull’eventuale modifica del moltiplicatore potrebbe inoltre essere affrontata con maggiore tranquillità (in basso invece di in alto).

Sono pienamente convinto che i cittadini di Lugano siano stufi di una situazione totalmente insoddisfacente sulla problematica dei rifiuti. Occorre finalmente chiarezza e la volontà popolare di far rispettare la legge federale nell’ottica di meglio tutelare l’ambiente, un bene di tutti.

Roberto Badaracco
Municipale PLR di Lugano