Sulla questione degli aerei non ci esprimiamo, ma c’è qualcosa in questo testo che ci piace: l’amore per la democrazia diretta!

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L’arroganza del Dipartimento Federale della Difesa sta raggiungendo livelli gravi: dopo le angherie contro gli obiettori di coscienza e i civilisti, dopo il primo passo verso l’arruolamento forzato anche delle ragazze, ora tocca all’acquisto di nuovi velivoli: e mentre si taglia nel sociale e nella scuola, mentre la precarietà e la disoccupazione giovanile aumentano, il governo considera prioritario spendere fino a 18 miliardi di franchi per comprare 70 aerei da combattimento.

Nel 2014 il popolo svizzero aveva rifiutato in votazione l’acquisto dei Gripen (contro i quali la Gioventù Comunista era stata in prima fila). Come mai torniamo a discuterne a così pochi anni di distanza? Al ministro della difesa UDC Guy Parmelin evidentemente la democrazia va bene solo quando a vincere è lui, e con un trucchetto vorrebbe inserire i nuovi aerei nel budget dell’esercito (che sarà dunque aumentato) e così facendo potrà impedire il ricorso al referendum. Insomma: l’esercito non permetterà più che il popolo ignorante sbagli a votare un’altra volta! Gli aerei si compreranno: con o senza il consenso dei cittadini! E’ un ordine e gli ordini non si discutono …anche in democrazia!

Se davvero l’esercito andrà in questa direzione calpesta bellamente la sovranità popolare. La Gioventù Comunista condanna questa condotta e ribadisce la necessità non solo di diminuire drasticamente il budget militare, ma anche di interrompere la cooperazione con la NATO che rende il nostro esercito complice di pratiche guerrafondaie e ingerenze all’estero!

Gioventù comunista