Passa patata bollente, anzi bomba bollente. Secondo quanto dichiarato dalle autorità irachene, l’Isis avrebbe fatto esplodere la moschea Grand al – Nuri, dove tre anni fa Abu Bakr al Baghdadi proclamò la nascita del Califfato. Dimostrazione dell’estremismo degli islamisti stessi, disposti a distruggere le loro stesse radici pur di portare avanti la propria “missione” islamica. Secondo quanto invece dichiarato dalla propaganda ISIS l’esplosione sarebbe stata opera di un raid USA.
La drammaticità dell’accaduto sta nel – non ancor calcolato – numero di civili costretti dall’Isis stesso a entrare a Mosul, considerato punto nevralgico dell’islam dalla bandiera nera.
I media sostengono che “la decisione estrema” degli jihadisti dimostrerebbe la loro difficoltà di mantenere la postazioni, ma anche la loro volontà di creare caos.
Si ipotizza addirittura che lo stesso Al Baghdadi – creduto morto per ben cinque volte – si trovi proprio a Mosul. lì, tre anni fa, proprio da quella moschea, aveva proclamato la nascita del califfato.
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