(di Lac, commesse e risultati, titolo originale)
Nella foto il Capodicastero appare un po’ imbronciato, ma in realtà egli è assai soddisfatto. Ticinolive coglie l’occasione per dichiarare (ma già si sa) che sostiene il Lac, lo frequenta, lo pubblicizza e lo ammira.
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A Lugano nelle ultime settimane la discussione politica si è concentrata sugli appalti al LAC. Giustamente, ma così si è però oscurata la parte più importante dell’attività svolta dal Dicastero, ovvero quella prettamente culturale e i bellissimi risultati conseguiti dall’apertura del Centro culturale.
Il Municipio ha fatto chiarezza in tema di commesse e ha elaborato un preciso piano d’azione in cui l’Audit interna svolge un ruolo di controllo e di supporto al DAC. L’obiettivo finale è la conferma dell’adempimento delle procedure legali in materia. Comunque si vigilerà ed interverrà prontamente.
È ora di renderci conto dell’impatto e dell’importanza del Centro culturale sulla realtà sociale ed economica cittadina, e su quanto abbia modificato la mentalità dei luganesi e la percezione più complessiva di una città e della sua vivibilità. Non solo è stato valorizzato per il cittadino un luogo negletto da decenni, ma si sono avviate dinamiche virtuose in campo culturale che potranno generare grandi benefici nei prossimi anni. Nel 2016 il LAC ha accolto ben sette esposizioni e oltre 200 spettacoli fra teatro e musica, delineandosi come un vero e proprio centro di produzione culturale in grado di realizzare iniziative in proprio che si sono affermate su scala nazionale ed internazionale. Tale aspetto è strategico. Alcuni esempi: da “Per Te” di Daniele Finzi Pasca alla registrazione del ciclo integrale delle sinfonie di Brahms con l’OSI e alle coproduzioni di Lugano in Scena con il Piccolo teatro di Milano. In un tempo brevissimo, molto più breve del previsto, il LAC si è affermato come motore culturale per il Ticino e come una delle principali istituzioni culturali in Svizzera, in una posizione ben diversa da quella perifericità culturale alla quale eravamo precedentemente relegati. Diversi gli indicatori che ci danno riscontro di tutto questo. Anzitutto un’eccezionale risposta del pubblico. 100’000 visitatori al MASI con un incremento considerevole di quelli provenienti da nord (oltre il 35%). Altrettanti spettatori per il teatro e la musica con un’occupazione della sala molto alta, a cui vanno aggiunti gli eventi pubblici nella hall ed in piazza. C’è poi stata la risposta dei media: nel 2016 oltre 150 articoli e servizi in Svizzera (Ticino escluso) e all’estero. Quasi un articolo ogni due giorni! Ma vi sono anche segnali importanti come l’immagine di Lugano vista dal LAC, che è stata scelta da Svizzera Turismo in una campagna internazionale per promuovere la Svizzera come destinazione d’arte.
Non da ultimo – e ciò è fondamentale fra un giusto equilibrio di fondi pubblici e privati – vi è stata una incredibile risposta da parte degli sponsor e del mecenatismo privato. Le due principali banche svizzere, UBS e Credit Suisse, sono una accanto all’altra al LAC, fatto che avviene solo all’Opera di Zurigo. La Fondazione Lugano per il Polo Culturale ha siglato nel 2016 accordi per 2 mio di franchi, mentre i contratti siglati con gli sponsor, alcuni fino al 2021, ammontano ad oltre una decina di milioni.
Gli aspetti finanziari testimoniano l’ottimo lavoro svolto. Minor disavanzo della Divisione Cultura di 800 mila franchi (LAC di 280 mila). Quasi 8 mio di ricavi, con un incremento di quasi 1.5 mio di franchi, a riprova del fatto che la cultura può essere un settore economicamente virtuoso sia per quanto produce direttamente, sia per il suo indotto indiretto. Questi risultati eccezionali sono stati conseguiti grazie ad un grandissimo lavoro dei Direttori e di tutti i collaboratori della Cultura e del LAC. Un plauso particolare deve essere rivolto ai Direttori Sganzini, Gagnon, Rifici, Reymond e Franciolli, che sentono fortemente la necessità di realizzare un importante progetto culturale a Lugano. Sicuramente vi è ancora molto da fare e tanto può essere fatto ancora meglio. La via è però tracciata e il nuovo Ente Autonomo potrà migliorare ancora il lavoro dell’intero comparto culturale a Lugano. Il mio invito ai cittadini è quello di sostenere il Centro culturale LAC e soprattutto la cultura poiché disponiamo di un gioiello dedicato alla crescita spirituale e culturale delle persone. Tutto ciò non può che far migliorare la nostra società.
Roberto Badaracco
Municipale di Lugano e Capo Dicastero Cultura, Sport ed Eventi