In queste settimane assistiamo ad una frenetica attività dei nostri validissimi agricoltori per la raccolta di pomodori, melanzane e lattuga. Da generazioni intere famiglie si dedicano, non senza difficoltà, a queste colture che producono ortaggi di grande qualità apprezzati nell’intera Svizzera.
Come era però facile prevedere si assiste, da qualche mese, alla messa a dimora di un numero sempre maggiore di piante di canapa. Alcune attività di questo genere a livello industriale sono già presenti e sembra che vi siano trattative in corso per l’affitto di serre e “tunnel” da parte di improvvisati contadini.
Il nostro clima non farà altro che favorire questi insediamenti.
Senza essere profeti è facile immaginare che in prossimità dei primi raccolti arriveranno i primi furti e di conseguenza le guardie armate; cose già viste una quindicina di anni orsono.
Vogliamo veramente che il nostro “orto” ticinese diventi il “canapaio” di mezza Europa e un fortino presidiato 24 ore al giorno?
Chiedo quindi al Consiglio di Stato:
- Quante sono le coltivazioni di canapa già presenti sul Piano di Magadino?
- Sono state tutte regolarmente autorizzate?
- Quale è la destinazione finale del prodotto?
- Quali sono i controlli che vengono effettuati per verificare queste attività; per esempio per controllare che tra le migliaia di piantine di canapa light non vengano messe a dimora sementi con un alto tenore di THC?
- Corrisponde al vero che dalla canapa distillata si ottiene un prodotto con contenuti stupefacenti?
- Sono state rilasciate in Ticino autorizzazioni per distillare la canapa?
- Come intende agire il Governo per limitare la coltivazione della canapa nel Piano di Magadino e in generale in Ticino?
Giorgio Galusero, granconsigliere PLR