Emozione, qualità, consapevolezza hanno caratterizzato la tre giorni del Festival Airolo in transizione del 21-22-23 luglio.
L’emozione è stata quella del numeroso pubblico che sabato gremiva la palestra di Airolo, per la prima mondiale della composizione del tubista e compositore francese Michel Godard “Le ombre ballano”. Un percorso musicale dalle sonorità evocative che Godard ha composto per il festival ed eseguito con grande maestria con la Filarmonica Alta Leventina e la Fisorchestra Airolese, il suonatore di oud Ihab Radwan e il percussionista Francesco D’Auria.

Molto alta la qualità dell’offerta culturale dall’esposizione di libri d’arte, disegni, annotazioni in immagini di Monica Lombardi “Cammin facendo: una valle” (aperta fino al 3 settembre al Dazio Grande di Rodi), all’intervento musicale del suonatore di salterio (Hackbrett) Töbi Tobler, recente vincitore del Premio svizzero di musica, al concerto solistico di Ihab Radwan all’oud araba nella piccola chiesa di Madrano, o al concerto di chiusura nella Chiesa di Quinto con i due tubisti Michel Godard e Marc Unternährer, il percussionista Francesco d’Auria e la splendida voce di Linda Bsiri.

Consapevolezza è stata la parola chiave del dibattito pubblico di domenica sul futuro dell’Alta Leventina “Guardare avanti”, con le interessanti relazioni del geografo Fabrizio Bartaletti e dell’architetto paesaggista Andreas Kipar. Consapevolezza di voler continuare a vivere in una regione che deve trarre nuovi slanci dalle trasformazioni in corso dall’apertura dell’Alptransit al prossimo cantiere per il raddoppio della galleria del San Gottardo. Il dibattito avrà un seguito con un incontro-workshop con la popolazione sabato 30 settembre.

Il prossimo sabato 5 agosto nella Chiesa di Prato alle 20.30 Marco Santilli in concerto con “La stüa”, conclude Airolo in transizione 2017 in collaborazione con la Fondazione Dazio Grande.