Si allunga ulteriormente la lista dei licenziati dalla Casa Bianca e questa volta è toccato al capo stratega Steve Bannon, uomo di destra che ha plasmato il messaggio populista che ha contraddistinto Trump sin dall’inizio della sua campagna.

Di probabili dimissioni si era già parlato qualche settimana fa ma gli avvenimenti di Charlottesville, che ha ospitato la manifestazione dei suprematisti bianchi costata la vita ad una giovane contro-manifestante, hanno posticipato la decisione. Decisione che tuttavia sembrava già chiara da come il presidente Trump non ha praticamente difeso Bannon, accusato di aver dato voce più alla destra più estrema e razzista.

L’atteggiamento a dir poco tiepido del presidente aveva dato seguito in serata ad una conversazione discutibile che Bannon ha avuto con il direttore della rivista The American Prospect Robert Kuttner e che quest’ultimo non si è lasciato sfuggire pubblicandola online. Bannon ha dichiarato nel corso della telefonata che i suprematisti bianchi sono “un branco di clown” e ha smentito la promessa di Trump di andare in guerra contro la Corea del Nord. Probabilmente è stata proprio questa l’affermazione a tagliare il filo già debole tra Bannon e la Casa Bianca.

L’ex capo stratega era particolarmente importante per Trump in quanto una buona fetta dei suoi elettori vedeva nella politica e nelle idee di Bannon una garanzia per la promozione di idee nazionaliste e conservatrici ma ora che nell’amministrazione di Trump ci sono persone come John Kelly e Jared Kushner, con cui Bannon era chiaramente in conflitto, il licenziamento non si è fatto attendere.

“Il capo dello staff della Casa Bianca John Kelly e Steve Bannon hanno convenuto di comune accordo che oggi sarebbe stato l’ultimo giorno per Steve.Siamo grati per il suo servizio e gli auguriamo il meglio” si legge nel comunicato stampa della Casa Bianca, mentre Steve Bannon ha replicato in occasione di un’intervista concessa al Weekly Standard: “La presidenza Trump per cui abbiamo lottato, e vinto, è finita. Abbiamo ancora un enorme movimento e faremo qualcosa di questa presidenza Trump. Ma quella presidenza è finita. Sarà qualcos’altro.”

Dopo il licenziamento Bannon tornerà ad occuparsi del suo famoso sito di destra Breitbard.