Ci scrive Arminio Sciolli  Dopo 20 giorni di performance di pittura dal vivo all’Italian Art Corner dell’Expo di Astana, Ultramarine chiude con un’opera dedicata al padiglione vicino, la Lituania, popolo molto diverso e lontano dal nostro, ma col quale condividiamo la religione cattolica, e quindi la ricerca di valori spirituali simili. Si sono rivelati leali alleati.

“Blue Blood Tears for Ina” il titolo di un’opera che Ultramarine ha dovuto eseguire diversamente dal previsto data l’impossibilità di reperire i materiali idonei per un affresco con susseguente strappo. Ina Nikitenko si è imposta nella leadership delle leonesse baltiche, ma anche Gyte, Agne, Jurga, Diana, Julja, il cinematografo Martinas (sul palco di Guetta l’altro ieri per filmarlo), ma ancora Barbara e tutto il team dell’ottimo e onesto ristorantino etnico.

L’opera di Ultramarine non solo individua la via della seta seguita da Marco Polo nel mappamondo quasi scolastico, ma rispetta anche l’iconografia cattolica: il colore del fondo (ultramarine o lapislazzuli) a rappresentare il cielo protettore, la cappa di Maria Vergine, e la juta grezza estesa per le vestimenta del Cristo. Ma soprattutto il grande calore umano che noi artisti abbiamo sentito attorno a noi nella corte 402 di Astana Expo.

La nostra incondizionata gratitudine all’ambasciatore Stefano Ravagnan e a tutto lo staff in ambasciata e all’Expo. Mancano solo 10 giorni alla fine ma non è ancora calata l’attenzione : gli artisti Izuru Mizutani (Giappone) e Doncho Donchev (Bulgaria) si presteranno a tenere delle masterclass di pittura negli spazi generali dell’Expo  e il Sindaco di Lugano Marco Borradori ha promesso di visitare Astana Expo tra una settimana. Lo aspettiamo a braccia aperte.