Un'insegnante durante una lezione in classe in una foto d'archivio. ANSA/ ALESSANDRO DI MEO

Favorevole! Sono membro del Comitato d’iniziativa sin dalla sua fondazione, nel 2013. Il compromesso votato dal Parlamento nel maggio scorso è accettabile. Concede DI MENO rispetto a quanto chiedevamo ma è pur sempre un passo nella giusta direzione.

Se ho qualche riga a disposizione vorrei parlare dei motivi che spingono i nostri avversari. Il primo è che noi, facendo riferimento alla Civica svizzera, cioè al nostro sistema istituzionale democratico, privilegiamo un concetto di Stato nazionale, che la Sinistra vede come fumo negli occhi e cerca di indebolire in tutti i modi, dalle provocazioni cretine tipo “La Svizzera non esiste!” ai condizionamenti subdoli dei media (e sono legione) politicamente corretti.

Il secondo dipende dal fatto che i docenti (che in una circostanza come la presente appaiono del tutto irreggimentati) non riescono a tollerare che degli “estranei” mettano il becco nello “loro” faccende, cioè negli affari scolastici. Ebbene, la nostra scuola appartiene alle famiglie e al popolo ticinese prima, molto prima, che all’indispettito Bertoli o alla (rispettabilissima) Associazione dei docenti di storia!

Francesco De Maria