Il sesto test nucleare della Corea del Nord preoccupa Seul e Tokyo. Questa volta è toccato ad una bomba all’idrogeno destinata ad un missile intercontinentale e sembra che Kim Jong-un faccia sul serio causando un sisma artificiale di magnitudo 6,3.

I vicini sono allarmati e anche la storica alleata di Pyongyang si dice preoccuoara, la Cina ha infatti “condannato con forza” le azioni del leader nordcoreano. Anche gli USA non sono contenti, “La Corea del Nord ha condotto un significativo test nucleare. Le loro parole ed azioni continuano a essere molto ostili e pericolosi per gli Stati Uniti…” ha twittato il presidente americano e ha convocato il Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca per discutere il da farsi. Il Tesoro americano invece sta già preparando un piano d’azione per le nuove sanzioni più severe per il Nord Corea, già pesantemente colpito nell’economia. A questo proposito Donald Trump ha twittato: “Gli Stati Uniti stanno considerando, oltre ad altre opzioni, anche la possibilità di mettere fine ai rapporti commerciali con qualsiasi Paese che fa affari con la Corea del Nord”.

La Corea del Sud, assieme al Giappone che definito il test “assolutamente inaccettabile”, ha alzato l’allerta e ha espresso la sua intenzione di fare tutta la pressione possibile sul Consiglio di Sicurezza dell’ONU per arrivare ad un isolamento “totale” di Pyongyang.

In effetti questo test è in assoluto il più potente mai realizzato dal regime nordcoreano. L’onda generata è stata 5-6 volte più forte di quella generata dal quinto test e ben 11 volte più forte del quarto. Per rendere l’idea della potenza di cui si parla, si tratta di una bomba da 100 chilotoni, 5 volte più potente di quella che ha distrutto la città di Nagasaki nel 1945.

Il presidente cinese Xi Jinping e quello russo Vladimir Putin hanno concordato sulla necessità di “affrontare appropriatamente” il test nucleare. Putin insiste soprattutto su una soluzione esclusivamente politica e diplomatica.