Altre sanzioni in arrivo per la Nord Corea dopo che ieri in serata il Consiglio di Sicurezza ha approvato all’unanimità il bando alle esportazioni tessili di Pyongyang e il divieto di importazione di petrolio e gas verso il paese, se non per le quantità strettamente necessarie.
Si afferma infatti che “gli Stati membri devono vietare la fornitura diretta o indiretta, la vendita o il trasferimento alla Nord Corea di gas naturale e dei prodotti petroliferi raffinati, e Pyongyang non si deve procurare tali prodotti”. Si pone l’eccezione su “tutti i derivati del petrolio sino a 500 mila barili per un periodo di tre mesi a partire dal primo ottobre, e sino a 2 milioni di barili all’anno a partire dal primo gennaio 2018”, in modo da consentire il sostentamento della popolazione e a condizione che “non generino profitti da investire nei programmi nucleari o balistici”.
Il progetto originario è stato ammorbidito leggermente per avere il via libera dalla Russia e dalla Cina, che ha ribadito la sua speranza che le sanzioni siano attuate in pieno e la sua opposizione ai sistemi antimissile in Corea del Sud.
L’ambasciatrice americana alle Nazioni Unite Nikki Haley ha commentato così le nuove misure contro la Corea del Nord: “Il mondo civilizzato deve fare quello che la Corea del Nord non sta facendo, ossia fermare la sua marcia verso la costruzione di un arsenale nucleare. La scelta è loro. se continueranno su questa strada continueremo ad aumentare la pressione, se decideranno di cambiare percorso il mondo vivrà in pace con loro”. Intanto Pyongyang promette “una risposta molto forte, con conseguenza insostenibili” e ribadisce l’importanza dell’arsenale nucleare nordcoreano per garantire la pace nel proprio paese.