Una Pontida immediata e mediatica, che comincia alle 10.30 del mattino e a mezzogiorno termina di già, con il pienone nel pratone, 70mila persone convenute, e tre interventi clou: Il Presidente della Lombardia Maroni, Il Presidente del Veneto Zaia e il segretario Salvini.

Maroni, che ricorda il residuo fiscale lombardo, ricorda ai corregionali il potere di cambiare la storia, di prendere in mano il proprio futuro per votare Sì al referendum del 22 Ottobre che vedrebbe la Lombardia ottenere lo statuto speciale.

Zaia chiama la marcia per l’autonomia come “madre di tutte le battaglie”, in nome della storia che ha il Veneto e che il Regno d’Italia, esattamente il 22 ottobre del 1866 distrusse con la Battaglia di Lissa.

Salvini incoronato premier, parla della lunga marcia per cambiare il paese, citando addirittura l’inno d’Italia “Dall’Alpi a Sicilia” – e ci mancava dicesse “dovunque è Legnano” ma termina con – ” la battaglia sarà nostra, per andare al governo, cancellare le leggi Fiano, Mancino e Fornero.” le prime due, meno note della terza, sono rispettivamente quella che estenderebbe il reato di apologia di fascismo  anche a minimi gesti/insegne, la seconda quella contro il lessico “discriminatorio”.

L’ospite speciale Catalano, Enric Ravello Barber , ha parlato invece sabato 16 settembre, ricordando la battaglia antislamica e indipendentista della Catalogna, sin da Medioevo (decimo secolo). A questo riguardo Ticinolive preparerà una speciale intervista.

CF