Passeggiando nel vastissimo web alla ricerca di documentazione mi sono imbattuto in questa mini-intervista (fatta a me). Leggiamola insieme e rendiamoci conto di un fatto: nel fondamentale ben poco è cambiato, il discorso conserva tutta la sua attualità.

Domani si vota. Che cosa succederà?

* * *

2013

“Educhiamo i giovani alla cittadinanza (diritti e doveri)” ampiamente riuscita! Oltre 10’000 cittadini hanno firmato l’iniziativa e così con una settimana d’anticipo i promotori hanno consegnato le firme necessarie per la riuscita dell’iniziativa.

Tra i promotori anche Francesco De Maria, già docente di matematica a Lugano 1, oggi direttore di TicinoLive.ch.

Con una settimana di anticipo avete consegnato le firme per l’iniziativa sulla civica. È stato facile raccogliere le firme? Il problema era sentito dalla popolazione?

“È stato facilissimo. In otto giorni abbiamo raccolto 8000 adesioni. A quel punto il nostro presidente e primo firmatario dr. Alberto Siccardi ha… rallentato. Abbiamo consegnato circa 10.500 firme. La gente sente molto il problema e condivide la nostra proposta.”

Cosa vi aspettate dal Gran Consiglio?

“Ci aspettiamo, ovviamente, che il Gran Consiglio la approvi e le dia una forma compiuta, che rispecchi le nostre intenzioni. Se necessario, andremo in votazione popolare. Pensiamo che le prospettive siano eccellenti. La sinistra si è mossa rapidamente e ci ha subito criticati e attaccati, prendendo lo spunto non dal contenuto dell’iniziativa stessa ma dalla composizione del Comitato dei promotori. In realtà si sentono infastiditi e spiazzati. Anche perché pensano che la “destra” voglia “mettere le mani” nella scuola, che per la sinistra dovrebbe essere un feudo riservato. Una grande importanza ha per noi l’opinione dell’on. Franco Celio, che – con parole molto nette – ha giudicato lo stato attuale delle cose come insufficiente. E dunque? Noi vogliamo rimediare e migliorare!”

Paure infondate? Come immagina lei un’ora di civica?

“Gli allievi dovranno imparare a conoscere i nostri istituti democratici fondamentali. Di fatto, oggi non li conoscono. È ammissibile che un ragazzo di 15 anni non sappia che cos’è il Gran Consiglio? Che cos’è un referendum? Dopo aver appreso le nozioni, dovranno anche imparare a riflettere e a concettualizzare. Le nozioni e i concetti vanno perfettamente d’accordo, sono in armonia.”