Riforma delle pensioni: il SÌ del Ticino non basta
La popolazione ticinese, sulla Civica, ha ampiamente riconosciuto l’importante lavoro svolto della Commissione scolastica che, con l’av(v)allo del Parlamento, ha trovato una soluzione pragmatica nell’interesse di tutte le parti coinvolte: allievi, docenti e iniziativisti.
[ndR: bizzarramente il PPD non dice – ma non si può dire tutto, anche per ragioni di spazio – che il suo Comitato cantonale ha ribaltato (a forte maggioranza) il voto dei granconsiglieri PPD in aula, formulando un duro NO alla Civica. Forse non una delle decisioni più illuminate che si potessero prendere ma… ognuno è padrone in casa propria!
Il testo suona in realtà abbastanza ridicolo. Come mai il Comitato cantonale non ha saputo “riconoscere l’importante lavoro svolto dalla Commissione scolastica”? Erano tutti diventati ciechi?
Arrampicarsi sugli specchi è un’arte ma… …]
Il PPD è inoltre soddisfatto per i risultati positivi conseguiti a livello cantonale dalla Riforma delle pensioni ma nel contempo prende atto della bocciatura di misura, a livello svizzero, dei due medesimi oggetti.
I Ticinesi, con il SÌ alla Previdenza2020, hanno sostenuto un compromesso giusto ed equilibrato, nell’interesse dell’economia, delle persone attive e dei pensionati così da garantire delle rendite sicure per i prossimi anni. Con il SÌ è pure stata riconosciuta la lunga battaglia del PPD contro la penalizzazione fiscale del matrimonio. Il NO però a maggioranza di Cantoni e popolo, impone ora l’immediata ricerca di una soluzione per salvare l’AVS che rimane in una situazione molto critica. Una nuova riforma è dunque indispensabile.
Partito popolare democratico