Angela Merkel è stata rieletta cancelliera per il suo quarto mandato consecutivo, ma non è di certo l’unica protagonista di queste elezioni che sanno un po’ di estrema destra ed euroscetticismo. Infatti, a soli quattro anni dalla sua nascita, il partito Alternative für Deutschland è entrato nel Bundestag, ottenendo il 13.1% dei voti e piazzandosi così al terzo posto a livello nazionale.
Simpatie non proprio celate per il passato nazista, frontiere serrate, presidenzialismo, niente più doppia cittadinanza, stop al ricongiungimento famigliare, antieuro e anti matrimoni gay: è stata questa la ricetta per il successo dell’apparentemente poco coerente partito guidato dalla omosessuale dichiarata con due figli Alice Weidel, affiancata dal settantaseienne Alexander Gauland.
AfD è stato fondato, nel poco lontano 2013, da Bernd Lucke, professore di macroeconomia che si era fatto avanti alle elezioni ottenendo con le sue proposte anti euro un poco invidiabile 4.7%. Ma da allora molte cose sono cambiate e dopo una profonda trasformazione realizzata grazie all’intraprendente Frauke Petry, il partito ha vissuto un’escalation di successi mentre Lucke si allontanava da quella che ha definito “una palude di destra”.
Sotto la guida di Petry, AfD conquista 10 parlamenti regionali su 16 finendo in seguito in mano ad Alice Weidel: ambiziosa trentottenne, vanta una carriera brillante da economista alla Goldman Sachs, ha vissuto in Cina ed è sposata con una donna di origini cingalesi.
Non è di certo il primo partito di estrema destra a ricevere numerosi e inaspettati consensi dalla popolazione. L’AfD ha fatto leva sulle paure legate alla crisi dei rifugiati che si è tradotta in slogan contro la Merkel, accusata di promuovere una politica troppo aperta all’immigrazione. La lotta al velo islamico e l’esaltazione del passato hanno fatto presa sul popolo tedesco. A proposito di questo ultimi punto, Gauland aveva dichiarato “Non ci devono essere più contestati questi dodici anni. Non riguardano più la nostra identità oggi. Perciò anche noi abbiamo il diritto di riprenderci non solo il nostro Paese ma anche il nostro passato. Se francesi e britannici possono esser fieri del loro imperatore o del primo ministro della guerra Winston Churchill, noi abbiamo il diritto di essere fieri della prestazione dei soldati tedeschi durante la Seconda guerra mondiale”.
Sondaggi condotti da giornali tedeschi hanno messo in evidenza come il voto per AfD sia stato soprattutto un voto di protesta. “Naturalmente ho votato Alternative für Deutschland per protestare contro la terribile politica sui rifugiati, ma anche contro le disastrose manovre salva-euro che costeranno caro a noi tedeschi” recita una delle testimonianze riportate da The Post Internazionale.
Un altro lettore afferma: “Ci sono troppi musulmani, richiedenti asilo e parassiti provenienti da altri paesi europei in Germania. Io stesso sono un immigrato e vivo qui da oltre 30 anni, ma ormai la situazione è diventata troppo caotica. Inoltre non è più possibile trovare affitti a prezzi accessibili nelle città tedesche. Tanti musulmani che si trovano qui non sono richiedenti asilo e dovrebbero essere rimandati a casa loro al più presto”.