Tragedia e giallo a Bidnija, nell’isola di Malta dove una bomba ha ucciso la giornalista Daphne Caruana Galizia che nel momento dell’esplosione si trovava nella sua auto.

Secondo i media di Malta, la deflagrazione è avvenuta pochi istanti dopo che Daphne si era messa alla guida. Uno dei suoi figli avrebbe sentito il forte boato e ha chiamato immediatamente i soccorsi. Sul posto è giusta la polizia scientifica e gli esperti di esplosivi, oltre ai vigili del fuoco e diverse pattuglie di polizie. Per la donna ovviamente non c’è stato nulla da fare, l’hanno trovata carbonizzata all’interno della sua Peugeot 108.

Definita una delle “28 personalità che stanno agitando l’Europa” Galizia indagava sugli affari più loschi di Malta, svelando i cosiddetti Malta Files durante lo scandalo dei Panama Papers. Il suo lavoro di giornalista investigativa le aveva già procurato diverse minacce di morte che aveva denunciato proprio pochi giorni fa e che purtroppo si sono concretizzate togliendo la vita alla 53enne, madre di tre figli.

Di certo, uno dei bersagli più scomodi di Daphne era proprio il premier di Malta Joseph Muscat e sua moglie, accusati di essere implicati nel caso di Panama Paper. Nell’occhio del ciclone era finita una società di Panama di cui Michelle Muscat era intestataria e che si sospettava avesse rapporti non proprio cristallini con il dittatore azero Ilham Aliyev.

Lo scandalo politico che l’ha coinvolto ha costretto Muscat ad annunciare le elezioni anticipate. “Se vincessero ancora i laburisti potrei lasciare il Paese: temo per la mia sicurezza” aveva detto la giornalista.

Muscat ha sempre negato le accuse e oggi che Galizia non c’è più ha definito l’accaduto come un “perfido attacco alla libertà di espressione”. “Caruana Galizia era fortemente critica nei miei confronti, sia dal punto di vista politico che personale, ma nessuno può giustificare questo atto barbaro. Non mi fermerò finché non verrà fatta giustizia” aveva aggiunto.

Anche il figlio di Daphne svolgeva indagini e insieme avevano gettato la luce su alcuni affari decisamente scottanti tra cui alcuni che coinvolgevano trafficanti di droga collusi con il sistema. Proprio prima di morire, l’ultima frase pubblicata da Caruana Galizia sul suo blog è stata: “Ci sono criminali ovunque, la situazione è disperata”.