Una conferenza stampa indetta dal Municipio in relazione all’accoltellamento avvenuto al quartiere Maghetti ha ospitato gli interventi del sindaco di Lugano Marco Borradori e del vicesindaco Michele Bertini.

Nella discussione con la Fondazione Maghetti è emersa la possibile drastica misura che comporterebbe la chiusura del locale Blu Martini, richiesta proprio dalla Fondazione. Il sindaco ha dichiarato: “Alcune delle persone che sono venute oggi in Municipio avevano addirittura paura di farsi fotografare o riprendere. Questo episodio ha lasciato il segno. Con questa azione politica il Municipio vuole dimostrare che non è disposto ad accettare supinamente episodi di tale gravità. Quello che si può fare va fatto e lo faremo. L’incontro di oggi è una reazione civile che dimostra che la popolazione non è disposta ad accettare fatti del genere. Detto questo, Lugano resta una città sicura e la polizia fa un ottimo lavoro”.

Il vicesindaco ha sostenuto le dichiarazioni di Borradori: “Lugano è la città più sicura della Svizzera, secondo alcune statistiche federali, ma quando si è primi c’è sempre il rischio del rilassamento. Allora magari non si investe più come si dovrebbe in sicurezza. Fatti come quello accaduto al Quartiere Maghetti sono gravissimi, perché ledono l’immagine di Lugano e la percezione di sicurezza del cittadino. Anche nella sicura Lugano purtroppo accadono scene del genere, in questo caso legate al mondo della notte, e sono atti che sfiorano la tragedia”.

In risposta al fatto verrà probabilmente rafforzata la presenza delle forze dell’ordine nella zona ma i dettagli verranno discussi in Municipio questo giovedì quando verrà valutata anche la richiesta della Fondazione di chiudere il locale.

Il segretario della Fondazione ha sostenuto l’impossibilità di tollerare episodi del genere: “Non avvertiamo un senso di insicurezza generale, ma quanto è successo venerdì notte rappresenta un cambio di paradigma: non si sono picchiati quattro ubriaconi ma quattro criminali”.