President Barack Obama and Vice President Joe Biden meet with senior advisors in the Oval Office to discuss the shooting in Aurora, Colorado, July 20, 2012. Pictured, from left, are: Kathryn Ruemmler, Counsel to the President, and FBI Director Robert Mueller. (Official White House Photo by Pete Souza) This official White House photograph is being made available only for publication by news organizations and/or for personal use printing by the subject(s) of the photograph. The photograph may not be manipulated in any way and may not be used in commercial or political materials, advertisements, emails, products, promotions that in any way suggests approval or endorsement of the President, the First Family, or the White House.

Lo scandalo del Russiagate scuote gli USA con una notizia riportata dalla CNN: da lunedì dovrebbero scattare i primi arresti relativi alle indagini del procuratore Robert Mueller. I nomi dei coinvolti e i capi di accusa non sono ancora noti ma secondo la CNN tutto è pronto per l’intervento di un giudice federale di Washington. I sospetti si concentrano su Paul Manafort, ex responsabile della campagna presidenziale di Trump, e Michael Flynn, ex consigliere per la sicurezza della Casa Bianca che aveva mentito davanti alla commissione sui suoi rapporti con l’ambiascaitore russo Serghey Kislyak.

Mueller aveva preso in mano l’indagine sui presunti rapporti con il Cremlino lo scorso maggio quando il Presidente aveva licenziato il capo dell’FBI James Comey. Comey infatti era stato il primo a indagare sulla questione ed era stato silurato quando aveva ammesso di aver trovato prove inconfutabili dell’intervento dei russi nell’elezione di Trump.

Proprio nell’ambito della scomoda indagine, sono state svelate clamorose rivelazioni da parte del New York Times. A quanto pare, il dossier anti-Trump che contiene notizie sui legami tra l’allora candidato alla presidenza e il governo russo, non era stato commissionato da ambienti democratici legati alla candidatura di Hillary Clinton bensì dal Washington Free Beacon, giornale conservatore il cui principale esponente e il miliardario Paul Singer, principale finanziatore del partito repubblicano.