Ieri, alle ore 20.30 ora svizzera, un furgone si è lanciato a tutta velocità su una pista ciclabile di New York, nella zona sud di Manhattan per poi schiantarsi contro uno scuolabus. Sono 8 i morti e più di 15 i feriti.

Alla guida del furgone c’era Sayfullo Saipov, un 29enne di origine uzbeka. L’uomo è stato arrestato dalla polizia dopo essere stato ferito da una raffica di colpi d’arma da fuoco. Secondo quanto riportano i media americani, Saipov avrebbe urlato “Allahu Akhbar” mentre veniva arrestato e infatti nelle ultime ore si è concretizzata sempre di più l’ipotesi del terrorismo.

Attualmente il killer è ricoverato in ospedale per un intervento chirurgico ma la polizia ha comunicato che è stato “collaborativo” e potrà fornire informazioni non appena sarà cosciente. Nel computer del killer sono stati trovati numerosi file relativi all’Isis e nella sua auto ne conservava la bandiera, si è inoltre detto orgoglioso dell’atto commesso.

Sayfullo Saipov viveva nel New Jersey, a Paterson dal 2010 quando avrebbe ottenuto la carta verde, un permesso di lavoro negli USA. Lavorava come autista per Uber, ha una moglie e due figli e secondo il governatore di New York si tratta di un lupo solitario, non connesso con una vera e propria rete terroristica, che si è radicalizzato proprio negli Stati Uniti.

La polizia sta lavorando senza sosta per accertare che non ci sia una vera e propria cellula terroristica. Numerosi controlli sono scattati nella moschea che Saipov frequentava ma per ora non è emerso nulla di sospetto.

A pochi isolati dal World Trade Center, New York rivive l’orrore dell’11 settembre ma emerge anche il ricordo del più recente attacco durante la maratona di Boston e scattano inevitabilmente le prime polemiche sull’immigrazione. Donald Trump ha twittato: “E’ arrivato nel nostro paese grazie alla cosiddetta ‘lotteria per la diversità dei visti’, una bellezza di Chuck Schumer. Li voglio in base al merito”.

Intanto dall’Uzbekistan arrivano le condoglianze e la piena disponibilità a collaborare nelle indagini, mentre Doris Leuthard ha così commentato l’attentato: “I miei pensieri sono con le vittime e le loro famiglie. Condanniamo fortemente questo attacco. Dobbiamo continuare a combattere questi atti di violenza dilagante”.