Giovedì 9 novembre la pop-artista milanese di origini siberiane Ludmilla Radchenko inaugurerà la sua nuova mostra luganese dal titolo “Drive machine” presso la Concessionaria BMW Cencini sita in via Ceresio 2. Curatrice dell’evento è Olga Daniele.

Ticinolive sarà presente al vernissage e, in funzione di lancio, propone ai suoi lettori questa rapida intervista. (Le opere in esposizione non vengono mostrate)

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Francesco De Maria  Quale sarà il tema della sua imminente esposizione a Lugano?

Ludmilla Radchenko  Saranno esposte le opere dell’ultimissima serie “Drive Machine”, che ho ultimato proprio in occasione di questa mostra; si tratta di una serie che ha per protagoniste le auto sportive, realizzata su tessuto catarifrangente e colori fluorescenti. Perfetta per essere esposta in collaborazione con BMW.

Quante opere proporrà?

Abbiamo selezionato 6 opere della serie: Miami Vice, Poplitic, Woodstock, CCCPOP, Eu Breakfast e Made in Italy. Alcune sono più leggere e divertenti, altre rappresentano significati importanti, anche di stampo politico.

Lei ha già esposto parecchie volte a Lugano. Ha un rapporto privilegiato con la nostra città?

Ormai sono molti anni che frequento la città in occasione di varie mostre, alcuni miei collezionisti vivono in Svizzera quindi la frequento sempre volentieri.

Come mai ha scelto una concessionaria d’auto, e non una galleria, per la sua mostra?

Le Gallerie sono canali importanti per vendita e visibilità, ma a me piace sperimentare, quindi perché no?

Che cosa ricorda del suo lontano paese, la Siberia?

Il freddo! No, a parte gli scherzi, ho un bel ricordo della Siberia, soprattutto legato alla mia infanzia e ai miei studi, ad esempio il tram che rincorrevo per andare a scuola e il parco che attraversavo ogni giorno, ma ormai la mia vita è qui a Milano, città che amo moltissimo.

Che cosa pensa della Svizzera? È il paese del cioccolato e degli orologi a cucù?

Non solo! Penso che la Svizzera sia un paese molto ben organizzato, pulito, verde. Le persone sono sempre educate e tranquille, io forse non ci potrei vivere perché invece amo il caos di Milano

Ha già visitato il LAC, nuovissimo orgoglio della Lugano culturale?

Sì, ci sono stata. Molto interessante, ha un grande potenziale ma penso che potrebbe essere ancora più innovativo a livello di offerta

Lei ha frequentato scuole di belle arti o è un’artista “spontanea”?

Sono laureata in fashion design e ho frequentato la scuola d’arte, ho lavorato e studiato molto per migliorare la tecnica.

La sua arte è in evoluzione? Quanto è cambiata negli ultimi anni, e in quale direzione?

Sì certo, l’arte è sempre in evoluzione; il mio tratto ha acquisito sicurezza negli anni e questo ha fatto sì che incrementassi ancora di più la parte manuale nelle mie opere. Anche la mia ricerca varia e si evolve nel tempo.

Nelle sue creazioni quali materiali usa?

Principalmente la mia tecnica riguarda collage, acrilico e resina su tela. In questo caso, per la serie “Drive Machine”, ho rivoluzionato l’approccio tentando una strada diversa e il risultato mi piace moltissimo.

Quali sono i grandi maestri di pop-art che lei ammira di più?

Robert Rauschenberg e Roy Lichtenstein, ma l’arte pop degli anni 50 è la mia principale ispirazione in generale.

Da quanto tempo collabora con Olga Daniele, curatrice delle sue mostre luganesi?

Lavoro con Olga da un anno e mezzo; abbiamo organizzato moltissimi eventi e esposizioni in questo periodo, non saprei neanche dire bene quanti!

Esclusiva di Ticinolive