Mi piace il presidente di Area Liberale Sergio Morisoli. Perché è un amico e perché è un politico di talento (che si è cacciato in un angolo dal quale, al momento, non ha possibilità).

Su un possibile EFFETTO TRUMP, che definirei così: una vittoria ottenuta grazie all’isteria che coglie, pervade e sconvolge il campo avverso (i fans di Hillary) egli si esprime come segue.

SERGIO MORISOLI (da LiberaTV)  “Indubbiamente. Questo è il rischio più grosso che corrono. Anche per questo le dimissioni della Corsi sarebbero utili: per disinnescare questo meccanismo. È un elemento forte che esiste nella pancia del Paese e che potrebbe cambiare le sorti del voto. Eviterei dunque caldamente anche slogan apocalittici tipo: “se crolla la SSR, finisce la Svizzera”. Ma per carità! La Svizzera esisteva prima ed esisterà anche dopo la radiotelevisione pubblica, per fortuna. Ogni volta che fanno questo genere di uscite accorciano la miccia della bomba sulla quale sono seduti….”.

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Che un uomo navigatissimo come il “senatore” e presidente dell’Ambrì-Piotta Lombardi possa profferire – senza rompersi la pancia dalle risate – uno slogan assurdo come “No Billag No Svizzera” lascia esterrefatti. Ci vuole anche un po’ di misura, sennò ci si rende ridicoli. Il destino della nostra cara Patria veramente dipende da quel carrozzone mangiasoldi che prospera poiché il cittadino è obbligato a pagarlo?

Non scherziamo, Filippo, non scherziamo.

In grande: “effetto Trump”. Nel nostro piccolo: “effetto Civica”.