Non c’è tregua per gli Stati Uniti, nuovamente in lutto per l’ennesima sparatoria, questa volta in California.

Sono almeno cinque le vittime che hanno perso la vita alla scuola di Rancho Tehama, area rurale a 200 km da Sacramento, dove ieri attorto alle 8 ora locale un uomo ha sparato in una scuola elementare. Né i dettagli né le motivazioni del folle gesto sono note per ora ma lo sceriffo Phil Johnston ha dichiarato che il killer è stato ucciso dalla polizia. Alcuni media riferiscono che si tratta di un uomo di nome Kevin, 50 anni e già noto alle autorità per i suoi precedenti con la giustizia. Secondo i media locali Kevin era libero su cauzione dopo aver accoltellato una donna e il suo vicino di casa ha riferito che “di recente, aveva cominciato a comportarsi in modo strano”. Secondo questi dati l’uomo di certo non possedeva il profilo adatto per avere il diritto di detenere delle armi.

Invece, aveva con sé due pistole e un fucile semiautomatico e non ha avuto paura di usarle contro dei bambini. Alcuni testimoni hanno affermato di aver sentito almeno 100 colpi d’arma da fuoco in un ben 7 punti diversi della città. La sparatoria era infatti iniziata in un altro luogo e solo successivamente si è spostata nella scuola.

Le vittime sono in tutto 5, di cui 2 bambini e il compagno di stanza del killer. Altre 7 persone sono ferite e la dinamica pare assurda e contorta: un uomo e un bambino sono stati colpiti mentre viaggiavano all’interno di un camion mentre un bambino di due anni è stato colpito ben 2 volte riuscendo tuttavia a scampare alla morte.

Il fatto è destinato a riaccendere il dibattito sul possesso delle armi, al centro di diverse polemiche negli USA. Infatti non è di certo la prima volta che episodi simili capitano negli States, basta ricordare il tristemente famoso massacro della Columbine High School a Denver nel 1999, messo in atto da due studenti adolescenti e la gravissima strage del Viriginia Polytechnic Institute dove nel 2007 uno studente aveva ucciso 33 persone.