Genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Sono queste le colpe di Radko Mladic, ex generale e comandante dell’esercito serbo-bosniaco soprannominato il “boia di Srebrenica” e per queste è stato condannato all’ergastolo dal Tribunale internazionale per l’ex Jugoslavia dell’Aja.

Arrestato nel 2011, l’oggi 75enne sta rispondendo per le atrocità commesse tra il 1992 e il 1995, durante la guerra di Bosnia. Nella strage di Srebrenica, Mladic ha massacrato con genocidio, persecuzione e sterminio 8’300 musulmani di Bosnia e ha perpetuato una politica di bombardamenti e cecchini a Sarajevo dove in 44 mesi persero la vita 12mila persone.

È diventato virale nelle ultime ore il video che mostra il comportamento del criminale durante l’udienza. Atteggiamento di sfida, con tanto di sorrisi e pollici alzati, mostrano un uomo che ha sempre continuato a proclamarsi innocente. Mentre il giudice leggeva i crimini a lui imputati, tra cui tortura e stupro, gli avvocati di Mladic hanno chiesto un rinvio dell’udienza per una crisi ipertensiva dell’imputato ma quando il giudice ha rifiutato la richiesta, è andato in escandescenze: “stanno mentendo, stanno mentendo, non mi sento bene” ha urlato prima di essere portato via dall’aula. L’udienza è andata avanti senza di lui.

Alcuni momenti di tensione anche fuori dal tribunale dove la presidente dell’associazione “Donne vittime della guerra” Bakira Hasecic ha avuto una colluttazione con un uomo che esibiva una bandiera serba. “È triste assistere all’esaltazione del genocidio e degli stupri di massa ai danni delle donne non serbe, in particolare bosniache. Io sono una di quelle donne violentate” ha dichiarato Bakira.