È scoppiata nuovamente negli Stati Uniti la polemica attorno al tema dell’immigrazione a causa di un verdetto che Donald Trump in persona ha definito “scandaloso”. Oggi una giuria di San Francisco ha dichiarato non colpevole di assalto il 45enne messicano Jose Ines Garcia Zarate che ha ucciso Kathryn Steinle, una donna di 32 anni, mentre la donna passeggiava sul molo cittadino.

L’imputato ha sempre dichiarato che ha sparato per sbaglio e infatti la giuria ha riconosciuto la sua versione dei fatti confermando unicamente la condanna per il possesso d’armi. Questa costerà a Zarate al massimo 3 anni di carcere.

“Un verdetto scandaloso nel caso di Kate Steinle! Nessuno stupore se la gente del nostro Paese è così arrabbiata per l’immigrazione illegale” ha twittato il presidente degli USA suscitando un nuovo dibattito sulla possibilità di trattare in modo più severo gli immigrati clandestini. Non è la prima volta che Trump tira in ballo la tragedia di Kathryn Steinle. L’omicidio era infatti avvenuto nel bel mezzo della campagna elettorale offrendo al tycoon svariate occasioni per parlare dell’accaduto.

Zarate era stato espatriato ben 5 volte prima ed era stato scarcerato solo pochi mesi prima della tragedia nonostante le insistenti richieste delle autorità federali per l’immigrazione di prolungare la detenzione per poterlo espatriare di nuovo. La condotta delle autorità locali ha acceso un ulteriore dibattito sul comportamento delle forze dell’ordine di San Francisco. L’attorney general Jeff Sessions ha dichiarato in proposito: “La decisione di San Francisco di proteggere i criminali stranieri ha portato alla evitabile e straziante morte di Kate Steinle. Invito i leader delle comunità della nazione a riflettere sull’esito di questo caso e di considerare attentamente il danno che stanno facendo ai loro cittadini rifiutando di cooperare con le forze dell’ordine federali”.