Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo testo, che non impegna la Redazione.

Ci sono delle cose che, ovviamente, l’autrice non dice. Non dice che quella gran quantità di denaro lasciato nelle tasche dei cittadini e delle imprese di Lucerna ha fatto crescere l’economia e ha generato molti posti di lavoro. Lo Stato con le sue tasse è tornato ad essere al centro del pensiero verde, dopo l’ubriacatura Eco-Leghista, conclusasi bruscamente (ma con lieto fine per l’interessato). L’idea socialista torna in auge.

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C’era una volta il Canton Lucerna che se ne stava a ridosso del Canton Zurigo e del Canton Zugo. Il povero Lucerna era invidioso perché tutti i ricchi contribuenti e le ditte interessanti andavano ad abitare e istallarsi a Zurigo e Zugo. Lucerna ebbe un’idea “geniale”: abbassare le tasse per i ricchi e le imprese, rendendosi più interessante fiscalmente e attirando cosi nuovi contribuenti.

Purtroppo la storia insegna che Lucerna non fece una gran pensata perché oggi nelle sue casse ci son solo buchi milionari! Nel 2007 non aveva debiti, oggi ammontano a 250 milioni di franchi, ed ora si taglia sulla scuola, la cultura e i trasporti. Eppure oggi, a Lucerna, le persone fisiche pagano il 25% delle imposte in meno rispetto a 10 anni fa, le imprese addirittura il 68% in meno! Non dimentichiamo poi il numero di società buca lettere che hanno aperto i battenti nel Canton Lucerna. Tutte aziende che beneficiano della vantaggiosa situazione fiscale senza dare nessun tornaconto all’economia locale.

Anche in Ticino la storia si ripete perché pare che tutti abbiano dimenticato la stagione degli sgravi Masoniani. I numeri parlano chiaro, il numero delle ditte è sì fortemente aumentato, così come sono aumentati i disoccupati, le persone in assistenza, il tasso di povertà e le particelle fini nell’aria.

Forse è ora di capire che il meccanismo non funziona sempre bene come in un libro di economia di Adam Smith, ma che la realtà è ben più complessa. Non basta attirare imprese, bisogna anche verificarne l’impatto sul territorio e sul tessuto sociale e economico. I danni delle politiche economiche attuate negli ultimi anni sono sotto gli occhi di tutti, con un cantone in cui buona parte dell’ormai ex ceto medio è ormai in ginocchio. Per l’ennesima volta si è persa l’occasione per mettere dei paletti, sgravi sì ma per chi si impegna per il nostro paese. Sgravi a chi assume residenti, a chi assume disoccupati over 50, per chi si impegna a organizzare dei trasporti intelligenti per i dipendenti, per chi offre un congedo paternità, …

Insomma chi più ne ha più ne metta ma non mi si venga a dire che non si poteva fare di più e meglio per il bene delle ditte ma anche per il bene del Ticino e della sua popolazione.

Jessica Bottinelli, co-cordinatrice dei Verdi del Ticino