Si puo’ cambiare la realtà inseguendo un sogno?
“Cielo d’Ottobre”, un grandissimo film
Per continuare a parlare della tematica incentrata sui rapporti tra Russia e Stati Uniti d’America, oggi nel salotto di TicinoLive, è con noi Giuseppe Palumbo, collaboratore del quotidiano italiano La Prealpina e del mensile italiano di informazioni astronomiche e spaziali Nuovo Orione; Giuseppe Palumbo, inoltre, è, in Italia, Associato alla Società Astronomica “G.V. Schiaparelli” di Varese, Socio del Gruppo Astronomico Tradatese, Responsabile Eventi della FOAM13/Osservatorio Astronomico di Tradate; in Svizzera è Socio del Gruppo Insubrico di Astronomia del Monte Generoso.
Palumbo ha al suo attivo numerosi articoli sulla storia dell’astronautica ed è un esperto di cinema e di storia del cinema, in particolare di cinematografia scientifica. Con lui oggi torniamo a parlare di Guerra Fredda, di un passato prossimo che non tutti hanno vissuto e Giuseppe per farci assaporare le emozioni e le sensazioni provate e vissute dalla gente durante quel periodo, prende spunto dal bellissimo film “Cielo d’Ottobre”.
Giuseppe Palumbo Il film Cielo d’Ottobre, il cui titolo originale è October Sky, del 1999, con la regia di Joe Johnston ed interpretato da attori del calibro di Jake Gyllenhaal, Chris Cooper e Laura Dern, è ambientato nell’ottobre del 1957, in piena Guerra Fredda tra le due superpotenze USA e URSS, quando l’Unione Sovietica invia nello spazio il primo satellite artificiale, lo Sputnik. La pellicola narra la storia vera di un giovane studente americano, Homer Hickam, che si innamora del cielo e dello spazio proprio grazie al satellite sovietico Sputnik. La vicenda si svolge a Coalwood, una cittadina mineraria del West Virginia (USA), dove le fasi di ogni giornata sono scandite dai turni di lavoro nella miniera di carbone. Il paese e la “Compagnia Mineraria”, in pratica, sono una sola cosa e di fatto Coalwood si identifica nel luogo di lavoro, spesso minato da forti tensioni tra minatori, sindacato e “Compagnia”. A Coalwood per i giovani studenti l’unico svago è il football e per chi non ha il fisico d’atleta – come Homer – non vi è neanche questo diversivo. Tutti coloro che nascono e vivono in questo luogo hanno il destino segnato dalla miniera; vi è solo un’altra possibilità: quella di arruolarsi nell’esercito; solo per pochissimi, fortunati o privilegiati, vi è la possibilità di andare via dalla cittadina mineraria per frequentare l’Università. Il film inizia con la notizia, data via radio il 5 ottobre 1957, in cui “Washington” conferma che l’Unione Sovietica il giorno prima ha lanciato con successo nell’orbita terrestre lo Sputnik; la sera dello stesso giorno, conoscendo l’ora di transito del satellite nel cielo di Coalwood, gli abitanti della cittadina si radunano ed osservano un puntino luminoso che attraversa il cielo; lo Sputnik non è più solo una notizia ma è realtà visibile!
Gianna Finardi Gli americani che cosa provano nell’osservare quel satellite sovietico?
GP Quelle persone a Coalwood, ma vale per tutti gli abitanti degli U.S.A., provano sentimenti vari: paura, rabbia, angoscia e terrore, ma anche stupore ed ammirazione; Homer Hickam, iscritto alla scuola superiore, rimane incantato da quel puntino luminoso che ha attraversato il cielo e prende una decisione: costruirà un razzo che possa andare in alto … nel cielo.
Come viene vissuto dagli americani l’evento dello Sputnik?
GP Per gli Stati Uniti d’America questo evento è sconvolgente. Gli americani hanno paura, poiché se i sovietici hanno mandato in orbita intorno alla Terra un satellite, ciò significa che ormai controllano agevolmente lo spazio, sono i padroni del cosmo e quindi dal cielo possono fotografare gli Stati Uniti o, peggio, lanciarvi sopra le bombe atomiche. Si è in piena guerra fredda e la gara spaziale segna il primo punto a favore dell’Unione Sovietica. Appena dodici anni prima, nel 1945, bombe atomiche americane erano piovute dal cielo ed avevano raso al suolo Hiroshima e Nagasaki. Quelle due terribili bombe avevano impressionato tutto il mondo per la loro potenza distruttiva. Con lo Sputnik, invece, ora sono i sovietici che potrebbero lanciare da un’altezza superiore bombe sicuramente più distruttive. Lo Sputnik per gli americani significa essere stati superati culturalmente, tecnologicamente e di conseguenza militarmente; in televisione ed alla radio non si parla d’altro e viene trasmesso in continuazione il “bip” del satellite. Lo Sputnik significa che vi è una scarsa preparazione nelle scuole americane rispetto a quelle sovietiche e pertanto i corsi di studio devono essere rivisti ed aggiornati con nuovi programmi e, forse, anche con nuovi metodi di insegnamento … il tutto per recuperare il distacco. Diventa, quindi, indispensabile per gli U.S.A. una corsa al recupero nella competizione spaziale.
Come se la cava il giovane Homer?
GP Homer comunica la sua decisione alla famiglia che non lo prende sul serio. Il giovane Homer è però deciso: sulla sua strada trova ostacoli e guai che solo grazie alla sua determinazione e alla sua voglia di realizzare il “sogno” riesce a superare. Coinvolge nel suo progetto altri amici con i quali si sente partecipe alla vera corsa per lo spazio. Homer, inoltre e per fortuna, incontra a scuola una professoressa di scienze, miss Riley, che lo stimola negli studi e nei progetti e lo incoraggia anche a partecipare al Concorso Scientifico della Contea. Chi vince quel Concorso Scientifico può partecipare al Concorso Scientifico Nazionale ed i vincitori di quest’ultimo spesso ottengono borse di studio offerte dalle migliori Università. La professoressa ha compreso che quel “sogno” non solo è uno spiraglio di luce per Homer, ma lo è anche per lei stessa, per tutti gli altri studenti e per tutti i cittadini di Coalwood. Le probabilità di vincere questi concorsi sono scarse, anzi quasi nulle, ed il giovane Homer lo sa; il ragazzo decide di andare ugualmente avanti e nella cantina della sua abitazione realizza la sua prima officina per la costruzione dei razzi. I primi lanci sono un disastro ed alcune volte diventano un pericolo per gli abitanti di Coalwood. I ragazzi giungono persino a rischiare la galera. Per tirare fuori dai guai sia Homer che i suoi amici in qualche circostanza interviene anche suo padre: la persona che più di tutti non lo incoraggia e più di tutti cerca di fermarlo. Suo padre, direttore della miniera, devoto alla “Compagnia”, espertissimo sotto terra, è considerato da tutti i minatori il vero capo e, spesso, anche un eroe. Anche quell’uomo ha un sogno: quello che Homer in futuro prenda il suo posto in miniera. Le tensioni tra Homer e suo padre sono fortissime, ma nonostante tutto in varie occasioni il padre di fatto aiuta il figlio. Il ragazzo, comunque, non ne vuole sapere di andare a lavorare sotto terra, anche se per un certo periodo – per cause di forza maggiore – dovrà farlo, mentre vuole partecipare al Concorso Scientifico Nazionale con il progetto della costruzione di un razzo.
Homer riesce a realizzare il suo sogno?
GP L’entusiasmo e la forza del protagonista sono travolgenti. Il sogno di Homer coinvolge l’intera cittadina di Coalwood su cui aleggia lo spettro della crisi della miniera. E così quella che potrebbe sembrare solo una follia, diventa il sogno di tutti gli abitanti della cittadina… non a caso alcuni minatori aiutano i ragazzi lavorando per ore e senza compenso; il piccolo gruppo di adolescenti vince prima il Concorso Scientifico della Contea e poi anche il Concorso Scientifico Nazionale. Il film si conclude con la partenza dell’ultimo missile costruito dai ragazzi, dedicato alla professoressa di scienze – ammalata – con Homer – ormai quasi una celebrità – benvoluto da tutti, persino da suo padre il quale non può non apprezzare i risultati ottenuti dal figlio e che ora potrà andare all’Università. Al termine del film tra i titoli di coda si legge Homer Hickam è diventato ingegnere della NASA e addestra gli astronauti per le missioni dello Space Shuttle.
Nel film viene accostata la figura del minatore alle stelle, ci parli di questo accostamento.
GP E’ curioso notare come non è la prima volta che il cielo e le stelle si rapportano con i minatori. Ricordiamo il romanzo del grande scrittore inglese Cronin (1896-1981) “The Stars Look Down” – 1935 – conosciuto in Italia con titolo “E le stelle stanno a guardare” (da cui fu tratto l’omonimo e bellissimo sceneggiato televisivo) in cui le stelle stavano a guardare le vicende dei minatori del Galles. In “Cielo d’Ottobre”, invece, non sono le stelle a guardare, sono i minatori di Coalwood che alzano la testa ed osservano il cielo e le stelle. Alla fine della storia qualcosa è mutato: gli stessi minatori, impauriti da quel “cielo d’ottobre” del 1957, grazie al giovane Homer, hanno imparato a non avere più paura del cielo e ad amare le stelle.
Qual è il messaggio positivo di questo film?
GP Il messaggio di questo film è evidentemente educativo ed è rappresentato dalla “realizzazione del grande sogno” attraverso la passione, la volontà, la costanza, l’impegno, la tenacia ed il sacrificio; nell’inesorabile scorrere del tempo che coinvolge la vita di ognuno anche un progetto ritenuto assurdo e un’idea considerata folle possono dare senso al vivere quotidiano. E’ necessario, però, avere i piedi per terra; il “sogno” si può avverare quando, oltre all’impegno costante ed alla passione, si presentano circostanze favorevoli e quelle sfavorevoli non hanno il sopravvento. Quando si ha un “sogno” può andar bene, come è andata ad Homer, ma può andar – come spesso e normalmente avviene – anche in modo diverso; l’importante è averci provato e avercela messa tutta. In storie come questa di Homer si deve evidenziare l’importanza della scuola, dei professori e degli insegnanti che incoraggiano. Alcune volte basta una parola giusta al momento giusto da parte di un docente, basta la sua fiducia, un suo sorriso ed ecco che la vita di un ragazzo può trasformarsi in una favola meravigliosa. Altro messaggio è che la vita può comunque riservare sempre delle sorprese in grado di offrire una svolta.
Da un punto di vista storico e culturale, cosa significa per i sovietici essere stati i primi a conquistare lo spazio?
GP I sovietici inviarono nello spazio il primo satellite artificiale il 4 ottobre 1957; neanche un mese dopo, il 3 novembre, inviarono nello spazio a bordo dello Sputnik 2, il primo essere vivente, la cagnetta Laika; gli americani arrivavano sempre secondi, ma se nella competizione i concorrenti sono due, arrivare secondi significa anche arrivare ultimi! Gli americani si consolavano nella convinzione che sarebbero stati i primi ad inviare un uomo nello spazio, ma la storia ci ricorda che anche in questo caso a tagliare il traguardo per primi furono i sovietici con il cosmonauta Gagarin il 12 aprile 1961. Gli americani seppero fare tesoro dello sconfitte e si impegnarono a fondo nella gara spaziale per vincere quella che ormai sembrava la gara più affascinante… raggiungere la Luna. E così nel dicembre 1968 gli U.S.A. con la missione Apollo 8 furono i primi ad effettuare un viaggio interplanetario con uomini a bordo raggiungendo ed orbitando intorno al nostro satellite naturale; neanche sette mesi dopo, nel luglio 1969, due astronauti americani, Armstrong ed Aldrin, passeggiavano sulla Luna! Nell’ambito della Guerra Fredda primeggiare nella “gara spaziale” significava primeggiare politicamente, culturalmente, tecnologicamente, strategicamente e soprattutto militarmente agli occhi di tutti gli altri. Per fortuna nel luglio di 40 anni fa, nel 1975, con la missione Apollo-Sojuz le due superpotenze si strinsero la mano nello spazio ed iniziò quella che sarebbe poi diventata una cooperazione internazionale per lo spazio che poi si è concretizzata con la Stazione Spaziale Internazionale!
Io nell’anno dello Sputnik non ero ancora nata, ma il 1957 mi coinvolge perché è stato l’anno di nascita di mia madre; che cos’altro avvenne di importante ed interessante quell’anno?
GP Il 1957 è l’anno dell’“asiatica” quella terribile “influenza” che colpisce otto milioni di italiani e che causa circa cinquemila morti; è l’anno in cui muoiono l’attore Humphrey Bogart e il direttore d’orchestra Arturo Toscanini; in Italia il Presidente della Repubblica è Gronchi; negli Stati Uniti d’America il Presidente è il repubblicano Eisenhower e nella Città del Vaticano il Papa è Pio XII; è l’anno in cui nella lunga notte degli Oscar il premio per il miglior film va a “Il giro del mondo in 80 giorni”, tratto dall’omonimo romanzo di Giulio Verne, mentre Federico Fellini viene premiato per il miglior film straniero, categoria che compare per la prima volta, con “La strada”; è l’anno in cui al Festival di Sanremo vincono Claudio Villa e Nunzio Gallo con la canzone “Corde della mia chitarra”; è l’anno in cui la Fiat presenta la “Nuova 500” che costa lire 490.000; è l’anno in cui il Giro d’Italia viene vinto da Gastone Nencini; il Milan vince lo scudetto e l’argentino Juan Manuel Fangio vince il suo quinto campionato mondiale di Formula Uno; ed è l’anno in cui, in dicembre, gli U.S.A. tentano, anche se in ritardo rispetto ai russi, di inviare, comunque, in orbita un satellite con un razzo, il Vanguard, il quale dopo essersi sollevato alla straordinaria altezza di ben mille millimetri, un metro, esplode in milioni di frammenti ed occorrerà attendere il 31 gennaio 1958 affinché l’Agenzia dei Missili Balistici dell’Esercito diretta da Wernher von Braun, riesca a mettere in orbita il primo satellite artificiale americano, l’Explorer I.
Ci può raccontare un’ultima curiosità su Cielo d’Ottobre?
GP Il film Cielo d’Ottobre è stato tratto dal romanzo omonimo ed autobiografico scritto proprio da Homer Hickam il quale racconta il suo sogno diventato realtà; nell’epilogo del romanzo l’autore scrive che nel 1981 è diventato ingegnere della Nasa al Marshall Space Flight Center di Huntsville, Alabama, l’ex quartiere generale di von Braun; riferisce inoltre di essere stato anche in Russia dove si è seduto allo stesso tavolo dei protagonisti dello Sputnik, proprio quello Sputnik che nel 1957 cambiò la sua vita. Nel novembre del 1997 si va oltre il sogno e la favola: l’astronauta Takao Doi ha portato nello spazio, a bordo dello Shuttle “Columbia”, una medaglia vinta da Homer ai concorsi scientifici e un pezzo di uno dei missili costruiti da Homer e dai suoi amici; alla fine di questa straordinaria storia lo spazio è stato raggiunto da Homer e dai suoi amici, da Coalwood e dai minatori. L’ultimissima curiosità è questa: il titolo originale del film è October Sky, mentre il titolo originale del romanzo è Rocket Boys: provate a controllare e scoprirete che i due titoli sono uno l’anagramma dell’altro!
Ringraziando Giuseppe Palumbo per la disponibilità e per le interessanti informazioni sul periodo della Guerra Fredda e sulla Gara Spaziale, l’augurio è che in futuro possa ancora raccontarci altre interessanti storie.
Gianna Finardi