La mossa dell’UDC era in un certo senso obbligata, perché non si può continuare a gridare restando con le mani in mano. Ma il rischio che i Democentristi si assumono è enorme, perché una sconfitta avrebbe un peso – pratico e psicologico – tremendo e potrebbe portare al declino del partito. La via della resa all’Unione Europea sarebbe aperta, nell’esultanza delle forze maggioritarie nel governo e nel parlamento.
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Finalmente ci siamo!
La Lega dei Ticinesi accoglie con soddisfazione l’atteso lancio dell’iniziativa popolare contro la libera circolazione delle persone, annunciato dal presidente dell’UDC nazionale Albert Rösti, con inizio della raccolta firme a metà mese.
Dopo il tradimento della volontà popolare da parte del triciclo PLR-PPD-PSS (e partitini di contorno) alle Camere federali ed in Consiglio federale, con conseguente azzeramento del voto popolare del 9 febbraio 2014, trasformato in una patetica farsa burocratica che non limiterà l’immigrazione di un’unità, la disdetta della libera circolazione delle persone rimane l’unica via percorribile.
Se la Svizzera vuole salvare la propria sovranità, il proprio mercato del lavoro, la propria sicurezza interna, deve prendere le distanze da questa Unione europea fallimentare ed arrogante, che pretende di comandare in casa nostra e addirittura di imporci – anche col ricatto – lo scandaloso Accordo quadro istituzionale, che il presidente della Commissione UE Juncker ha la sfrontatezza di definire “Accordo di amicizia”.
Come già annunciato, la Lega dei Ticinesi sarà in prima fila nella raccolta delle firme in Ticino per l’iniziativa popolare contro la libera circolazione delle persone. Nel frattempo, si impegnerà affinché la preferenza indigena decisa dalla maggioranza dei Ticinesi con “Prima i nostri” venga rigorosamente attuata.
Lega dei Ticinesi