Polonia, le fosse di Katyn, Mikolajczyk e lo stalinista Bierut, il cardinal Wyszynski, la parabola di Gomulka, Papa Wojtyla
La legittima guida del governo polacco, il generale Sikorski, era in esilio a Londra quando nel 1943 furono scoperte le “fosse di Katyn” luogo di sepoltura di migliaia di soldati polacchi uccisi dall’Armata Rossa. Vanificati i tentativi di Mosca d’addossare il crimine ai nazisti, Sikorski e i suoi seguaci ruppero ogni relazione diplomatica con l’URSS, questa allora, nel successivo ’44 riconobbe come legittimo governo un altro, quello del Comitato polacco filocomunista sorto a Lublino.
In una Polonia distrutta dalla snaturalizzazione sia tedesca che russa, il successore di Sikorski, Mikolajczyk tentò una collaborazione con il governo comunista di Lublino, auspicando nuove elezioni, nella consapevolezza che il popolo avrebbe votato seguendo il proprio radicato sentimento anticomunista ma, alle elezioni del gennaio 1947, probabilmente in seguito alle intimidazioni e ai brogli elettorali, i comunisti ottennero ben l’80% e Mikolajczyk stesso fu costretto all’esilio.
L’ultima resistenza anticomunista, quella socialista, fu debellata con la creazione di un nuovo partito socialista che indebolì il primo e terminò confluendo nell’unico nuovo partito, quello di regime, il POUP, il partito operaio unificato, il cui segretario, Gomulka, fu in breve condannato e, costretto a lasciare il proprio posto al “più stalinista” Bierut.
Il cardinal Wyszynki, arcivescovo di Varsavia dal 1948 e cardinale primate di Polonia mantenne la forza della Chiesa di contro le vessazioni di regime, ma nel ’53 fu denunciato per il reato di uso della religione a fini politici (enuncato nel ’49), e fu così imprigionato in un convento sino al ’56.
In quello stesso anno venne liberato Gomulka, per un’amnistia, e morì il leader stalinista Bierut. Nel giugno del ’56 la rivolta operaia e borghese di Poznan fu una rivalsa del senso religioso polacco contro al laicismo sovietico. Processati, gli artefici della rivolta furono condannati con mitezza. Gomulka, preso il potere attuò la decollettivizzazione dell’agricoltura, presentandosi tuttavia come sempre più rigido e artefice egli stesso di purghe di partito.
_________
Gierek, Papa Wojltyla, il movimento Solidarnosc, Kania, Jaruzelski

Walesa, leader di Solidarnosc


L’avvento di Gomulka garantì un clima più respirabile ma in breve anch’egli si adeguò al rigore comunista, appoggiando l’invasione sovietica in Cecoslovacchia nel ’68. Nonostante fosse riuscito a farsi riconoscere dalla Germania Federale i nuovi confini lungo i fiumi Oder e Neisse, la sua popolarità scemò comunque. Dopo gli scontri del dicembre 1970 e il fuoco sulla popolazione, Gomulka si dimise.
Segretario generale del POUP divenne Gierek, che riuscì a riallacciare buoni rapporti con gli scioperanti, crebbe il tenore di vita, si allentò la tensione con la Chiesa, ma rimasero i problemi sovietici quali eccessivo impegno per l’industria pesante, burocrazia soffocante, corruzione. Dopo lo shock petrolifero del ’73-’74, Gierek alzò i prezzi, generando violente proteste.
L’elezione del cardinal Karol Wojtyla al soglio pontificio rinvigorì l’orgoglio nazionale polacco, complice il primo viaggio del pontefice nella sua terra natia nel giugno del ’79 e la nascita del KOR Comitato di Autodifesa Sociale appoggiato dalla Chiesa.
Un elettricista, a capo delle sollevazioni operaie, Walesa, creò un movimento sindacale sulla solidarietà, Solidarnosc, che riuscì nell’indurre il governo comunista a firmare l’aumento dei salari. Sconfitto, Gierek, lasciò il posto a Kania.
Per sedare le nuove proteste ed evitare a Varsavia quel che era successo nel ’56 a Budapest e nel ’68 a Praga, Kania affidò il governo al capo dell’esercito, Jaruzelski, che divenne anche capo del partito. Nella notte tra il 12-13 dicembre 1981 fece arrestare i 10mila attivosti di Solidarnosc, dando il potere reale al WRON, consiglio militare di salvezza nazionale.
Nonostante ciò Walesa nell’83 fu insignito del Nobel per la Pace e Solidarnosc persistette, anche nella clandestinità.
Sotto Jaruzelski il cibo fu razionato, la spesa pubblica contenuta. Padre Popieluszko fu rapito e ucciso e gettato nella Vistola. Fu beatificato dalla Chiesa cattolica nel 2010.
____
il processo verso la democrazia
Il generale Jaruzelski operò per allentare le tensioni, visitando anche il Vaticano nel gennaio dell’87, mentre Wojtyla nel giugno dello stesso anno visitò la Polonia.
Jaruzelski dialogò con Walesa, dopo che Solidarnosc era rientrato in un ruolo pubblico dopo la fine dello stato di emergenza, e dopo i nuovi scioperi dell’88, si attuò una ripresa di dialogo: il POUP si mostrò disponibile a un negoziato con Solidarnosc. (Walesa comparve in un dibattito ufficiale con Miodowic).
Il 6 febbraio 1989 iniziarono i colloqui ufficiali tra il ministro degli interni Kiszcak e il segretario del POUP Ciosek da una parte, Mazowiecki e Geremek per Solidarnosc, dall’altra.
La riforma del parlamento polacco
Nonostante le debolezza da entrambi i campi si giunse a un concordato (Accordo della Tavola Rotonda 6 aprile 1989).
Si elesse un nuovo Parlamento secondo una formula contrattuale: alla Camera (Sejm) in cambio della legalizzazione di Solidarnosc, il Partito Comunista avrebbe ottenuto indipendentemente dalle elezioni il 65% dei seggi. Il Senato invece si sarebbe composto in base ai voti delle forze in campo. Congiuntamente, Camera e Senato avrebbero eletto il Presidente della Repubblica.
Con le elezioni del giugno 1989 Solidarnosc ottenne 99 del 100 seggi al Senato. Jaruzelski fu eletto presidente della Polonia per un solo voto di maggioranza.
Si formò un governo di coalizione presieduto da Mazowiecki, un cattolico già consigliere fidato di Walesa.
La coalizione era stata fatta, le più alte cariche dello stato distribuite agli uni e agli altri, ma il malcontento serpeggiava egualmente: chi diceva che Solidarnosc non aveva ottenuto di più, pur potendo, chi sosteneva che Walesa rimanesse privo di un riconoscimento adeguato, chi infine, lamentasse che il voto di giugno fosse stato condizionato dalla percentuale garantita in anticipo al POUP.
Il governo pose le basi per trasformare l’economia collettivistica polacca in un’economia di mercato.
Nelle nuove elezioni del ’91, dopo che nel ’90 Jaruzelski aveva lasciato la presidenza alla repubblica polacca, voto popolare diretto, Walesa ottenne la vittoria, come avversario ebbe Mazowiecki.
Solidarnosc ormai disfattosi, presentava così un’eredità di una miriade di nuovi partiti, alle elezioni ottenne l’esigua maggioranza del 12,5% l’Unione Democratica di Mazowiecki e di Geremek, mentre nel ’93 le truppe sovietiche abbandonarono per sempre il suolo polacco.

Chantal Fantuzzi