Herbert Kickl, ministro dell’Interni austriaco, vuole istituire un’unità di polizia di frontiera per il controllo del passaggio dei clandestini. L’uomo ha dichiarato inoltre che è necessario proteggere la frontiera esterna dell’Unione europea, proteggere i confini statali e investire nei paesi di origine dei rifugiati. Si dovrebbe soltanto lasciare il minor numero possibile di rifugiati in Austria e trovare il modo giuridico di accettarli secondo condizioni e criteri.

Sono tre i paesi ai quali la Commissione europea ha presentato ricorso per aver rifiutato di accettare i rifugiati come richiesto dalle quote europee: l’Ungheria, la Polonia e la Repubblica Ceca. Ora toccherà anche all’Austria. Durante il 2017 sono stati oltre 600 i migranti non in regola provenienti dall’Africa sorpresi a bordo dei treni diretti al Brennero.

Del resto, è già operativa dal 2015 una pattuglia mista della polizia sull’asse ferroviario del Brennero formata da agenti italiani e colleghi austriaci e tedeschi che operano congiuntamente. Sono state impegnate nei controlli oltre 196 mila pattuglie in stazione e più di 43 mila a bordo treno, scortando 93 mila convogli ferroviari con una media di 250 treni al giorno.

Ogni giorno il confine del Brennero viene varcato da decine di migranti in viaggio verso la Germania con la conseguenze a volte drammatiche, come il fatto del 24 dicembre scorso quando è stato trovato senza vita il corpo di un ragazzo sul tetto di un vagone merci.

La nuova task force serve ad ampliare i già efficaci controlli per procedere all’identificazione delle persone. “Non ci sarà più un lasciapassare”, ribadisce il ministro Kickl.