È stato uno “sciopero degli elettori” quello che si è tenuto ieri in Russia, dove centinaia di manifestanti in diverse città hanno manifestato contro “le false presidenziali”, le elezioni che si terranno il prossimo 18 marzo.

La manifestazione di Mosca era capeggiata dallo stesso Aleksey Navalnyj, capo dell’opposizione che ha cercato di sfidare Putin alle elezioni, senza successo. La sua candidatura infatti è stata esclusa per precedenti legali, anche se molti considerano questa come una mossa politica mirata a mettere i bastoni tra le ruote a Navalnyj più che un atto di giusitizia.

L’oppositore è stato fermato non appena ha iniziato a sfilare sulla via Tverskaja, nel cuore della città. Dal van della Polizia, Navalnyj ha twittato “Non importa. Venite a Tverskaja. Non state venendo per me, ma per il vostro futuro”.

Assieme all’oppositore, altre 243 persone sono state arrestate in tutta la nazione. La polizia ha fatto irruzione nella sede della campagna elettorale di Navalnyj e ha fermato la diretta da uno studio televisivo che dava aggiornamenti sulla protesta ma la trasmissione ha continuato a funzionare da un’altra sede.

Tutti gli occhi sono puntati sulle presidenziali russe a causa della mancanza di candidati che potrebbero realmente sfidare l’attuale presidente. I soliti sfidanti come Vladimir Zhirinovskij e Grigorij Javlinskij sono ora affiancati dalla presentatrice Ksenia Sobchack e l’imprenditore Pavel Grudinin che tuttavia non sembrano avere consensi e dunque non faranno differenza per il prevedibile risultato.

“C’è la vostra vita in ballo. Ogni anno in più di Putin al potere è un anno in più di declino” ha dichiarato Navalnyj.