Un’oceanica fiumana di scolaresche italiane sciama tra le sale della mostra “A Human Adventure” della Nasa, ospitata finalmente anche in Italia nella vicina Milano, presso lo spazio Lambrate “spazio ventura XV” e visitabile sino al 4 Marzo 2018 a una media di una scolaresca ogni 15 minuti.

Questi i numeri del grande successo della mostra, in primis dal punto di vista divulgativo. La NASA dal 2011 in tutto il mondo, grazie alla Jhon Nurminen Events (con AVATAR ) presenta lo sbarco sulla Luna come esperienza emozionale per tutti, in modo particolare per i più giovani, al fine di offrire, in un mondo sempre più virtuale, una “view” del reale più bello e sconosciuto: lo spazio. 1500 metri quadrati in un percorso prevalentemente didattico con oltre 300 pezzi unici originali provenienti dai centri spaziali NASA e dallo Space Museum. La vicenda umana meravigliosa della scoperta, sotto gli occhi di tutti una vera e propria esperienza immersiva in “NASA-A Human Adventure” tra passato , presente e futuro dei viaggi spaziali, la creazione della stazione internazionale ed i tanti protagonisti dei lanci e le loro storie.

La mostra, divisa in sei sezioni trasporta i visitatori direttamente sulla rampa di lancio di Cape Canaveral, insieme agli astronauti NASA tra moduli di compando del Saturn V, razzi lunari e mezzi di spostamento oltre che a tute e strumenti di bordo. Bella la seconda sezione, dal titolo accattivante “I sognatori” che, come recita il comunicato stampa: “racconta di come per migliaia di anni il cielo notturno sia  stato il “propulsore” dei sogni e si dà conto del lavoro di scrittori e artisti che hanno anticipato con la loro immaginazione la visione dello spazio e la sua conquista. La luna e le stelle son state fonte di ispirazione per la mitologia, la creazione di divinità e di misteri di ogni sorta, raccontati da scrittori e artisti. Già Luciano di Samosata nel secondo secolo a.c., si era immaginato un viaggio sulla Luna e l’incontro con forme di vita extra terrestri. Ma solo dopo la metà del XVI secolo, con le scoperte di Copernico e Galileo, gli scrittori son stati in grado di coniugare la fantasia con la scienza. Nel XIX secolo il francese Jules Verne non solo si è immaginato viaggi spaziali ma ha perfino anticipato metodi e tecnologie del tutto simili a quelli usati più di un secolo dopo. Un altro scrittore dell’800, l’inglese HG Wells ha immaginato i viaggi spaziali nel racconto The First Men in the Moon”.

Ad emergere dalle sale della mostra, l’enorme preparazione fisica e psicologica degli astronauti e l’idea delle esplorazioni spaziali che sono realtà grazie alla tecnologia ma, ancor prima grazie alle idee che hanno reso possibile ciò che prima era addirittura impensabile.

Da segnalare anche la possibilità di fare un’esperienza personale con il simulatore di centrifuga spaziale. Un “percorso didattico ed emozionante, scientifico e immersivo, che va dal primo lancio nello spazio ai giorni nostri”.

Una mostra che insegna agli studenti di qualsiasi ordine e grado italiani e non, a fare la differenza tra un sogno e il vederlo realizzato, e agli adulti di ogni età di supportarli con l’esperienza.

Cristina T. Chiochia