Il Lions Club Lugano, per fondazione il primo Lions club di lingua italiana nel mondo (1950), ha creato un service in favore di una benemerita associazione, l’ATiDU. La presentazione è avvenuta il 25 gennaio in occasione di un intermeeeting con il Leo Club Lugano (il club giovanile) nella tradizionale sede dello Splendide. Ticinolive ne parla con il presidente Bruno Balestra.

Un’intervista di Francesco De Maria.

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Francesco De Maria  Come mai il Lions Club Lugano, che lei attualmente presiede, si è avvicinato all’ATiDU (forse non tutti sanno che cos’è) ?

Bruno Balestra  Nella preparazione delle proposte di service per il mio anno quattro motivi  convergevano verso  un aiuto agli ipoudenti e ai giovani. La mia personale esperienza, la memoria del mio prozio Serafino, la mia attività con i giovani e il ricordo di Helen Keller, ispiratrice dei Lions  che non era solo cieca ma pure sorda. Ho quindi trovato Atidu (Associazione Ticinese Deboli D’Udito) che festeggia il 25° anniversario e  in passato si era già rivolta ai giovani. Ho scoperto che il presidente era un vecchio amico di gioventù GianniMoresi e ho letto come segno positivo  il fatto che tutti i tasselli ideali, emotivi e pratici si incastrassero alla perfezione. Ho sottoposto l’idea al delegato e al comitato e mi sono incontrato con Gianni Moresi e la signora  Cinzia Santo per discutere il progetto.

In occasione della recente conferenza stampa, alla quale ho partecipato, ho sentito parlare della campagna “Unveroamico”. In che cosa consiste? Come è organizzata?

La campagna è rivolta soprattutto ai giovani per sensibilizzarli all’ascolto del proprio udito. Un ascolto attento per preservare l’orecchio da volumi eccessivi. Se nell’ambito lavorativo e pubblico vi sono normative d’attenzione ai disturbi fonici, a livello di tempo libero manca un’informazione capillare.  Oggi  l’ascolto della musica ad alto volume anche con auricolari e  cuffie sta danneggiando moltissimo l’udito di tanti giovani.

Un “totem” digitale realizzato dalla  C-comunicazione di Gregorio Cascio che permette di accedere a spiegazioni e interazioni pratiche girerà in 11 scuole medie del Cantone. In ogni sede per una settimana i ragazzi, anche con l’aiuto dei docenti, potranno leggere le informazioni e percepire le soglie di pericolosità a dipendenza non solo del volume ma anche del tipo di musica. Potranno però anche ascoltare la distorsione di suoni e voci a seguito di lesioni dell’orecchio, un’esperienza che alla prevenzione aggiunge anche la sensibilizzazione al rispetto e all’inclusione di quelle persone anche compagni che ci sentono poco. Un handicap più diffuso di quanto si pensi (20% circa) che non si vede, non si riconosce e  porta sovente a “giudicare” le persone colpite come distratte o disinteressate.

da Gianluca Generali a Bruno Balestra, passaggio delle consegne (luglio 2017)

Ogni Lions sa bene che cos’è un service, il cuore stesso della vita lionistica, improntata al nobile motto “We serve”. La campagna “Un vero amico” è un service del Suo club?

Il Lions club Lugano ha accolto la proposta di sostenere questo progetto per i nostri giovani, non solo con una devoluzione di soldi  del club, ma anche con fattivo impegno di alcuni soci a raccogliere fondi e trovare altre persone che collaborassero  a permetterne la realizzazione. Insieme  ai responsabili di Atidu abbiamo discusso sul progetto che rilancia in modo nuovo precedenti campagne informative e permette anche di  diffondere un po’ il nome del Lions fra i giovani.

Come è avvenuta la collaborazione con l’autorità e le direzioni scolastiche?

Dopo aver condiviso l’idea, la realizzazione pratica del progetto, “totem” e i contatti con le autorità sono stati gestiti direttamente da Atidu che ci ha sempre tenuti informati sullo stato dei lavori. I contatti con la signora Tiziana Zaninelli capo sezione dell’insegnamento medio hanno permesso di rivolgersi alle scuole e trovare un primo gruppo di sedi interessate nelle diverse località del Cantone.

Quale atteggiamento, quali reazioni si aspetta dagli alunni delle scuole medie?

La speranza è quella di destare la loro attenzione e quella dei loro docenti al problema. Un problema di ascolto e rispetto di se stessi e degli altri che può esser declinato e affrontato in molti modi a dipendenza della sensibilità suscitata  anche nei docenti .

Oggigiorno la tecnica ha compiuto straordinari progressi e sappiamo che gli apparecchi acustici di ultima generazione sono a dir poco prodigiosi (e, beninteso, carissimi). Lei li conosce?

Ho avuto modo di conoscere un pò l’evoluzione di questi apparecchi che negli ultimi decenni specie con l’avvento dell’informatica ha fatto passi da gigante. Non bisogna però pensare che il modo di percepire il suono che consentono sia “uguale”  a un udito normale e purtroppo non per ogni patologia vi è  un rimedio soddisfacente. Occorre anche una fase di rieducazione più o meno lunga e a volte anche fastidiosa.

C’è una personalità grande e luminosa, vorrei dire eroica, una donna americana che lei cita spesso nei suoi discorsi, Helen Keller, che indicò al popolo Lions una missione. Vuole parlarci di lei?

Fra le molte figure che possono spronarci con il loro esempio luminoso rivolgendomi ai Lions o parlando per i Lions, amo ricordare questa donna di origine svizzere della quale ricorre quest’anno il 50° della morte. Provare un momento di non avere il dono della vista e neppure quello dell’udito ci sprofonda in un buio  vuoto e silenzioso. Helen perse entrambe queste facoltà  percettive a meno di due anni. Le restò l’odorato e il tatto, quello delle mani ma anche della pelle che percepiva le temperature, gli aliti del respiro e del vento e la differenza fra i solidi e i liquidi. Attraverso questo spiraglio la grande educatrice Anna Sullivan è penetrata come l’acqua a far fiorire il cuore di Helen che, sordocieca, imparerà a parlare 5 lingue conseguirà una laurea universitaria in legge. Il cuore di Helen non riconobbe all’olfatto solo l’odore dei fiori,  ma le fece dire “ho visitato i luoghi dove lavorano gli operai sfruttati, le industrie, i bassifondi sovraffollati. Anche se non li ho potuti vedere li ho odorati. Helen Keller si impegnò attivamente per i meno fortunati, aderì al partito socialista e girò tutti i continenti incontrando i personaggi della sua epoca  per sostenere l’integrazione dei ciechi e dei disabili.

Forse per ascoltare dobbiamo davvero andare oltre le percezioni dell’orecchio per arrivare al cuore.

Esclusiva di Ticinolive