(dal Corriere del Ticino)

“In una democrazia semidiretta come la nostra è fondamentale poter disporre di un’informazione oggettiva. La particolarità della radiotelevisione pubblica sta nel fatto che vi sono chiare regolamentazioni che obbligano la RSI e le sue consorelle ad un’informazione corretta ed equilibrata (in particolare prima di votazioni ed elezioni e a differenza degli organi di informazione privati).”

Fabio Käppeli

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Käppeli è un entusiasta e in ciò è sorretto dalla sua verde età.

In sostanza per Käppeli LIBERALE sarebbe una informazione di Stato controllata dal potere politico maggioritario, quella lobby dominante che governa (oggi) il nostro Paese e che così bene ha caratterizzato Minotti. Di proposito non ne cito i termini, così siete costretti a cercare l’articolo. Vale la pena di leggerlo.

“Oggettiva”. Käppeli usa lo stesso termine che ha usato la nostra mini-Merkel (Simonetta Sommaruga) nella sua allocuzione radiofonica (di cui, stranamente, non parla nessuno). “Non può essere il Primo Agosto, siamo in febbraio!” (voce dalla cucina)

Il top dell’oggettività-correttezza-equilibrio si raggiunge indubbiamente… con il modo in cui la Rsi ha gestito la stessa campagna “No Billag”, cioè la campagna in favore del No. E non penso solo all’indecorosa piazzata del 5 febbraio.

Il condizionamento dell’opinione pubblica è liberale? Potremmo porre la domanda a Käppeli. Lui saprebbe certo rispondere. È il suo partito.