La RSI condanna la richiesta, contenuta in una petizione online, di “rimuovere” Andrea Vosti, giornalista e corrispondente da Washington, perché ritenuto “fazioso” dai promotori della petizione.

Se criticare, anche aspramente, il lavoro di un giornalista è legittimo, chiederne l’allontanamento è invece del tutto inaccettabile in una società liberale e democratica ed è un segnale molto preoccupante.

La RSI sottolinea che una richiesta del genere sarebbe ugualmente inaccettabile se a esserne oggetto fosse un collega giornalista di qualunque altra testata. In gioco c’è la libertà di stampa, che è un valore essenziale della convivenza civile.

RSI

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Questa “condanna”, detto tra noi, non sta né in cielo né in terra. Non hanno neppure il coraggio di domandarsi, gli estensori di questo testo (Canetta, o Ceschi, o tutt’e due) se la libertà di stampa consista nel permettere a questo fazioso di sproloquiare dai microfoni della OGGETTIVA (come ha detto Simonetta Sommaruga) Rsi.

Siccome il mio parere conta poco, mi permetto di aggiungere che uno dei giornalisti più importanti – in una mail letta da numerosi colleghi – ha definito il Vosti “faziosissimo”. 

Non lo dice (solo) il Ghiringhelli.