Il Regno Unito ha deciso di dare una settimana di tempo ai 23 diplomatici russi identificati come ufficiali dei servizi segreti per lasciare il paese. La più grande espulsione da decenni in rappresaglia per l’avvelenamento dell’ex spia Sergey Skripal con agenti nervini.

Il primo ministro Theresa May ha anche detto che il Regno Unito sta cercando di far passare un suo disegno di legge sulle sanzioni, ispirato al Magnitsky Act degli Stati Uniti firmato dal presidente Obama, che permetterebbe di congelare beni e trattenere visti di funzionari stranieri ritenuti coinvolti nella corruzione e responsabili di atti criminali.

Inoltre tutti i contatti pianificati di alto livello tra Regno Unito e Russia saranno sospesi, compreso l’invito (mai accettato) già programmato fatto al ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov.

Il termine della mezzanotte di martedì scorso fissato dalla May per fornire una spiegazione credibile sulla vicenda Skripal, è stato ignorato dal Cremlino. Nella sua dichiarazione, Theresa May ha definito l’attacco un “uso illegale della forza” e ha affermato che la Russia ha risposto con sarcasmo, disprezzo e sfida, senza fornire alcuna spiegazione su come sia stato possibile che uno dei gas nervini prodotto dall’esercito russo è stato usato per quello che viene considerato un vero e proprio attacco. “La loro risposta ha dimostrato il totale disdegno per la gravità di questi eventi”, ha dichiarato durante la riunione parlamentare.

Secondo May, non c’è altra conclusione se non che lo Stato russo è responsabile del tentato omicidio di Skripal e di sua figlia.

Il ministro degli Esteri russo ha risposto a Theresa May denunciando questa come una provocazione senza precedenti, e ha promesso di vendicarsi. “La Gran Bretagna ha fatto la scelta dello scontro con la Russia” affermando che le sanzioni della May sono basate su un falso pretesto. E ha continuato col dire che partendo dai metodi unilaterali e non trasparenti per indagare su questo incidente, gli inglesi stanno tentando ancora una volta di scatenare una campagna antirussia su vasta scala. Mosca non risponderà mai alle richieste inglesi fino a quando non riceverà campioni del materiale tossico.

Una portavoce del ministro degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato che saranno prese appropriate misure di rappresaglia adeguate alla situazione. Per il Cremlino le espulsioni non sono così importanti, e sono state definite come morbide sanzioni di routine. Più preoccupante invece è l’accenno della May alla possibilità che il Regno Unito possa congelare i beni del Cremlino, ha affermato il presidente del Consiglio della politica estera e di difesa Fyodor Lukyanov.

“Si tratta di puro spettacolo di propaganda politica montata dalla prima Ministra inglese, costruita su una evidente e feroce provocazione”, ha riferito l’ambasciatore russo nel Regno Unito Aleksandr Yakovenko.

Lo sforzo del Regno Unito di radunare gli alleati contro questo incidente potrebbe non essere sufficiente. Il Segretario degli esteri britannico, Boris Johnson, ha affermato di essere incoraggiato dalla risposta di “amici” disposti a radunarsi nella causa contro l’avvelenamento di Skripal, ma i funzionari dell’UE hanno avvertito in privato che il consenso esistente su ulteriori sanzioni contro la Russia è già stato incrinato e potrebbe essere impossibile creare un accordo collettivo su delle nuove misure.

Dopo una serie di telefonate diplomatiche, Johnson era stato sostenuto dal Segretario di stato americano, Rex Tillerson, solo per scoprire che poco tempo dopo, il presidente Trump lo aveva licenziato.

Lo stesso Trump ha detto martedì che avrebbe parlato con Theresa May a proposito della responsabilità del governo russo sull’attacco velenoso o del mancato controllo delle scorte di agenti nervini. “Non appena avremo chiarito i fatti, condanneremo la Russia o chiunque sia stato”.

Nessun paese dell’UE si è finora impegnato ad imporre ulteriori sanzioni contro la Russia a fianco del Regno Unito. Quasi nessun politico in prima linea in Italia favorisce le sanzioni contro la Russia anche se alcuni dichiarano di opporse a queste semplicemente perché sono considerate inefficaci.

Una cosa è certa, le reazioni della Russia non si faranno attendere.