Il titolo ripercorre un’interrogazione parlamentare multipartitica che inviai, al Consiglio di Stato ad inzio novembre 2016.

Da tempo si discute sui grandi progetti della scuola del futuro, ma è altrettanto importante soffermarsi sulla scuola del presente ed in particolare sull’inclusione degli allievi che manifestano disturbi specifici dell’apprendimento (DSA).

L’inclusione“ degli allievi con bisogni speciali nella scuola regolare non è pero ancora sufficientemente incoraggiata nel nostro Cantone. Nonostante il DECS stia già affrontando in parte questa problematica, vi è ancora molta strada da percorrere. I servizi di sostegno pedagogico (SSP) nelle scuole comunali sono stati infatti potenziati, sia per quanto riguarda i docenti di sostegno, sia per le figure specialistiche come i logopedisti. Nonostante ciò, il loro numero non è ancora sufficiente e quindi non vi è ancora un impatto completo sul territorio.

Oltre un centinaio di famiglie ticinesi sono ancora costrette a rivolgersi alle strutture di insegnamento scolastico nella vicina Italia per provvedere ad un istruzione modellata sulle esigenze specifiche dei propri figli e dove hanno la possibilità di essere inclusi nelle classi regolari.

La diversità ha sempre fatto parte del nostro Paese così come l’inclusione sociale. Una fusione di culture e di lingue, ognuno orientato ad apportare il proprio contributo di scambio e di convivenza. Un‘idea che deve riflettersi anche nelle nostre scuole.

L’esperienza dell’inclusione di allievi con DSA nelle classi regolari, porterà molti successi e certamente a qualche insuccesso, ma contribuirà comunque ad un forte fattore di cambiamento sociale, poiché abituerà lentamente i compagni a considerare la loro presenza come un elemento naturale ed avere un interazione senza pregiudizi.

Includere significa dare l’opportunità di partecipare alla vita sociale all’interno di un determinato contesto ed essere cittadini a tutti gli effetti evitando cosi che alcuni allievi con disturbi specifici d’apprendimento, non si sentano più „figli di un mondo parallelo“.

Qualsiasi scuola del futuro, così come oggi o rimodellata, non potrà più permettersi di abbandonare queste persone.

 Tiziano Galeazzi

Deputato UDC in Gran Consiglio